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Attualità | 17 aprile 2023, 17:32

Sanremo lavora al regolamento per le antenne: “Problemi elettromagnetici dai ripetitori radiotelevisivi e non dalla telefonia”

L’amministrazione sta varando un documento che possa aggiornare il Può per consentire l’installazione rispondendo anche alle preoccupazioni dei residenti

Sanremo lavora al regolamento per le antenne: “Problemi elettromagnetici dai ripetitori radiotelevisivi e non dalla telefonia”

Il Comune di Sanremo porta avanti l’iter per l’approvazione del regolamento che finalmente potrà fare chiarezza sull’installazione di nuove antenne sia radiotelevisive che per la telefonia mobile. La seconda commissione consiliare ha analizzato oggi la proposta di aggiornamento al PUC per l’adozione del nuovo regolamento. Durante la riunione sono intervenuti sia l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Donzella che l’ingegnere Alberto Giordano.

La questione antenne è sempre più calda nella Città dei Fiori dove si sono costituiti diversi comitati di residenti contrari all’installazione di nuovi ripetitori. La battaglia a suon di carte bollate non accenna a vedere una conclusione, intanto Palazzo Bellevue vuole mettere nero su bianco il regolamento in modo da fermare sul nascere eventuali polemiche e poter pianificare le installazioni seguendo norme precise.

Ci sono degli obiettivi che tengono a salvaguardare la salute come diritto primario dei cittadini in rapporto con i campi elettromagnetici, teniamo conto degli aspetti di natura ambientale e paesaggistica, la presenza di antenne e strutture crea al paesaggio un vulnus che si vuole evitare - ha dichiarato in commissione l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Donzella - nel Comune di Sanremo sono 113 gli impianti in oggi presenti, su 75 postazioni, suddivisi in parte uguale rea i vari gestori. Per la salute dei cittadini serve un’autorizzazione facendo una valutazione sulla potenza dell’impianto dal punto di vista astratto e poi si va a verificare sul concreto una volta che è funzionante. L’obiettivo è andare a gestire il fenomeno e il territorio in modo da pianificare la collocazione degli impianti. Le zone preferenziali son quelle già occupate da impianti, quindi la coabitazione di più antenne su un unico traliccio, poi le proprietà pubbliche esistenti, le proprietà pubbliche degli edifici comunali, le strutture di sostegno superiori ai 20 metri, le coperture degli edifici oltre i quattro piani e le aree neutre lontane dal centro abitato. Le aree sensibili, invece, sono dove ci sono asili, scuole, Rsa, strutture per l’assistenza alla maternità, aree di quiete, edifici religiosi, aree ed edifici sottoposti a vincoli monumentali. Da parte nostra c’è un grande lavoro per la mimetizzazione, con riduzione delle dimensioni, una scelta del colore e dei materiali per uopi strumenti che siano mimetizzati sul territorio. Per il centro storico, invece, si useranno micro celle”.

In commissione è intervenuto anche l’ingegnere Alberto Giordano, consulente del Comune: “Ci siamo preoccupati di tenere soddisfatta la popolazione, per le aree di divieto abbiamo fatto delle proposte tenendo conto anche degli aspetti psicologici. I limiti di legge che abbiamo in Italia per i livelli di campo elettromagnetico sono estremamente lievi rispetto agli altri Paesi d’Europa. Per quanto riguarda la salute non ci sono rischi stando alle conoscenze di oggi, abbiamo aggiunto queste restrizioni per rispondere alle eventuali paure, a volte immotivate, della popolazione. Abbiamo inserito l’impegno del Comune a considerare un gruppo tecnico che abbia conoscenze sufficienti per garantire che i nuovi impianti siano anch’essi privi di possibilità di creare danni danni. Ci siamo offerti di fare delle valutazione sulla situazione attuale per i cittadini che ne facessero richiesta. Anche se al momento non abbiamo ricevuto richieste. Ho eseguito alcune rilevazioni lungo la strada che sale a Coldirodi, siamo al limite ma va tutto bene e i problemi non sono causati dalla telefonia ma dai ripetitori radiotelevisivi”.

Pietro Zampedroni

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