Il Teatro Ariston di Sanremo apre le porte dello storico Whisky a GoGo per ospitare un’opera unica in Italia e ora pronta a superare i confini nazionali.
Da oggi è in mostra “Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre”, progetto multisensoriale ideato dalla giovanissima Jasmine Neglia e portato avanti insieme al padre Nicola. Un’idea nata dall’amore di Jasmine per Van Gogh, una passione nata sin dalla più tenera età e che l’ha portata a lavorare cinque mesi per realizzare la maestosa opera in mostra da oggi a Sanremo.
Le interviste
La mostra “Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre” sarà visitabile gratuitamente fino al 17 aprile dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.
Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre
Il progetto “Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre” nasce nell'estate 2022 dalla mente di Jasmine Neglia per omaggiare Vincent Van Gogh. Jasmine, nata a marzo del 2000, già da piccola era affascinata dalla storia di Van Gogh e principalmente dal suo quadro Notte Stellata. Dopo aver frequentato il liceo artistico ha proseguito gli studi nel settore moda diventando stilista. Già durante gli studi Jasmine dava supporto sulle progettazioni e lavorazioni di Luminarie Pugliesi che il papà Nicola e lo zio Donato realizzavano come hobby con il Marchio “Luminarie di Arredo”. Terminati gli studi, tutti insieme decidono di avviare un'attività familiare con il nome IL21LAB.
Quando Jasmine ha presentato Il progetto “Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre” a tutto il team de IL21LAB aveva le idee molto chiare che si basavano sui seguenti punti: Omaggiare Vincent Van Gogh con un progetto che ruotava intorno la sua data di nascita, il 30 marzo del 1853, che quest'anno si celebra la ricorrenza del 170° anno dalla nascita dell’artista.
Realizzare un manufatto ispirato a un'opera riconoscibile da tutti, anche dai bambini come lo è stato per lei, in chiave contemporanea ma che richiamasse il passato. Oggi siamo già abituati ad ammirare scenografie e mostre immersive con proiezioni e ad apprezzare opere nel metaverso. Il progetto “Trentamarzo Vincent Van Gogh tra luci e ombre” invece è stato pensato facendo un passo indietro alla tecnologia odierna, utilizzando un effetto di profumi, vento e gioco luci che segue una colonna sonora, su un'opera che si potesse anche toccare con mano.
Realizzare un manufatto multisensoriale con i materiali che solitamente utilizziamo per la costruzione di luminarie pugliesi, cercando di dare importanza all'artigianato non solo pugliese ma italiano.
Realizzare un'opera con una grandezza importante, per cercare di catapultare lo spettatore, almeno per un attimo, all'interno del quadro e far provare le sensazioni che provava Van Gogh mentre dipingeva il quadro. Da sottolineare che il quadro Notte Stellata all'artista non piaceva, ma è diventato uno dei suoi quadri più amati.
Organizzare un tour in tutta Italia e non solo dove esporre in luoghi con accesso libero a tutti.
A fine tour vendere all'asta l'opera e donare in beneficenza parte del ricavato ad un'associazione vicina all'autismo. Dopo varie ricerche abbiamo deciso di affiancarci all’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo) Nazionale.
Per realizzare il quadro ci sono voluti cinque mesi di lavoro, tutto il Team de IL21LAB ha collaborato, dalla progettazione esecutiva, alla fase di taglio, alla pittura, al cablaggio, alla realizzazione della cornice per finire alla fase di programmazione luci/suoni.
Tutte le varie fasi sono state complesse e tante volte riviste e modificate per poter avere un risultato finale ottimale. Anche la scelta della melodia è stata complessa, dopo aver ascoltato e preso in considerazione varie opzioni, è stata scelta la colonna sonora “Farfalla” del compositore Lorenzo Tempesti di Udine.
Difficile è stato anche scegliere la parte di lettera del parlato dell'esibizione, infine è stato utilizzato uno spezzone della lettera che Van Gogh scrisse al fratello Theo nel luglio 1888, proprio nel periodo in cui lui visse ad Arles esattamente due anni prima della sua morte. Se dal punto di vista umano, il periodo di Arles, culminato nella la famosa lite con Paul Gauguin e con il taglio dell'orecchio, fu assai complicato, non lo fu sicuramente dal punto di vista della produzione artistica. Infatti proprio in quel periodo, l'artista aveva raggiunto una propria maturazione fondata sulla forza sintetica del segno e sulla libertà assoluta dell'uso del colore.