Apre oggi a Sanremo la mostra "Verde Clandestino". Una esposizione su pannelli, con fotografie e scritti a cura di Fabio Balocco, giornalista de "Il Fatto Quotidiano".
L'esposizione a ingresso libero (orario 10/12, 15/19; lunedì chiuso) trova spazio nella sala conferenze del Museo Civico di Palazzo Nota. Che cos'è il 'verde clandestino'? I tanti esempi di vegetazione che invadono le città sviluppandosi in maniera spontanea in mezzo al cemento. Non erbacce ma la natura che si riappropria degli spazi.
"Si parla sempre di natura e ambiente, il verde clandestino ci parla di resilienza, con il suo crescere senza avere bisogno della mano dell'uomo che lo bagni. Questa mostra è un bel connubio con l'incontro organizzato dal Club Unesco Sanremo sull'acqua e la crisi idrica" - ha detto l'assessore all'ambiente del Comune di Sanremo, Sara Tonegutti.
"Grazie al Comune di Sanremo per aver accolto questa iniziativa dando la disponibilità per queste settimane. Mi piacerebbe molto che questa mostra venisse vista dalle scuola per inculcare nei ragazzi, una maggiore sensibilità verso la natura. - spiega Fabio Balocco - Quale natura più facile da osservare se non quella che ci circonda in città che chiamiamo impropriamente erbacce. Guarda caso se queste piante le vediamo fuori dalla città non sono più erbacce ma sono semplicemente erbe. Sono la stessa cosa di quelle che incontriamo in campagna, con le stesse proprietà e in città hanno anche proprietà maggiori perchè hanno una resilienza notevole. Si adattano bene agli ambienti cittadini. Resistono anche senza o con pochissima acqua. Non solo resistono ma riescono ad ampliarsi. Se ci immaginassimo una città abbandonata per qualche decina d'anni, probabilmente non la riconosceremmo più perchè invasa dalle piante".
La piantaggine, la saponaria, la parietaria, il trifoglio e tante altre che “sporcano, fanno disordine”, sempre secondo il comune sentire, senza considerare però che sono esempio di forza e intelligenza della natura. E spesso diventano anche ambasciatrici di veri e propri boschi urbani. Perché se la città spesso è nemica all’uomo può essere amica alle piante, creando microclimi in cui esse prosperano: sui muri, sui marciapiedi, addirittura nel sottosuolo.
L’esposizione ha già riscosso un buon riscontro di pubblico a Torino, dove è stata allestita nella biblioteca civica e nella sede di una associazione culturale, e a Mondovì. Prossimamente sarà ospitata a Cuneo. "È una mostra che – conclude l’autore - Calvino avrebbe probabilmente apprezzato, lui che alla natura era così legato. Certo, non sarà il diffuso verde ligure di quando Calvino era ragazzo a Sanremo, né tanto meno la favoleggiata selva di Cosimo ma è pur sempre un segno tangibile di quella Natura di cui spesso ci dimentichiamo di far parte".