Il gruppo di cultura politica della Federazione Operaia Sanremese, dopo aver preso atto della conferma per il nuovo Ospedale a Taggia, evidenziamo tre criticità sullo stesso.
Il Consiglio comunale di Taggia non è stato ancora chiamato ad approvare le modifiche al PUC per consentire la costruzione del nuovo Ospedale; rispetto ai finanziamenti, più volte si è parlato del coinvolgimento dell'INAIL, ma la Regione non ha ancora provveduto ad alcun atto formale; nella prima bozza del Piano Sociosanitario non vi è alcun cenno alla necessità di predisporre un piano organico per la fase di transizione (che andrà molto oltre il 2025).
“Sulla terza criticità – evidenzia la Fos - rivolgiamo un appello agli Assessori e Consiglieri regionali che fanno riferimento al Territorio di Asl 1 di farsi carico delle iniziative opportune per la predisposizione e realizzazione di un piano organico per la fase di transizione. Il piano organico (da preparare in tempi brevi) si rende necessario per due ordini di motivi: mettere in rete l'intera offerta ospedaliera di Asl 1 e la sofferenza rilevante della mancanza di medici specialisti.
Il gruppo della Fos, in relazione al piano organico, formula una proposta semplice e chiara nelle finalità: “realizzare un Ospedale unico virtuale articolato sul territorio con l'utilizzo di tutti gli stabilimenti ospedalieri esistenti”. In questo modo gli stabilimenti ospedalieri di Asl 1 dovrebbero ospitare, per l'intero territorio, ognuno una singola specialità (il che significa niente doppioni).
Per gli Ospedali di Comunità, il gruppo Fos ritiene non sufficiente la soluzione che in più occasioni è stata prospettata, ovvero 20 posti letto nella palazzina B dell'attuale Ospedale di Imperia. Per le ‘Case della Comunità’, sul territorio di Asl1 ci sono tutte le condizioni per realizzarne almeno sei: “Alle cinque più volte annunciate (Ventimiglia, Sanremo, Taggia, Imperia e Pieve di Teco) – prosegue il gruppo - si potrebbe aggiungere quella di Bordighera. Rispetto a quest’ultima si tratta di una proposta che sosteniamo (e non solo noi) da oltre un anno dato che è possibile realizzarla nell’edificio già presente nel compendio ospedaliero di Bordighera”.
In relazione al ruolo dei Medici di Medicina Generale, il piano è molto particolareggiato sul ruolo e sulle funzioni ma, secondo la Fos, rimangono non definite due questioni fondamentali: le risorse disponibili e la grave carenza (soprattutto nel Ponente) di medici. Secondo il gruppo le cause della grave carenza di medici ed infermieri nel nostro territorio sono diverse: numero molto limitato di studenti maturandi del territorio di Asl 1 che scelgono le facoltà di medicina; una parte importante di Laureati in medicina (di origine del territorio di Asl 1) preferisce esercitare la professione altrove per le migliori condizioni economiche, per maggiore disponibilità di aggiornamento professionale e per più opportunità di carriera. C’è anche un terzo motivo: i posti disponibili, nell'ambito di Asl 1, per i corsi di Laurea in infermieristica sono insufficienti rispetto alle reali necessità. Inoltre non esistono corsi di Laurea per fisioterapisti, pur in presenza di un territorio con una popolazione prevalentemente anziana.
“Per la carenza di medici – termina la Fos - data l'esistenza di un consistente numero di dottori privi della specializzazione in Medicina Generale, la Regione dovrebbe inoltre predisporre un corso specialistico straordinario e decentrato per far acquisire la specializzazione in Medicina Generale a chi ne è sprovvisto. Sarebbe opportuno, in questa fase, che le Istituzioni territoriali, le parti sociali, le associazioni del volontariato e i Consiglieri regionali, cerchino delle soluzioni adeguate per fronteggiare la crisi sanitaria nella nostra provincia”.