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Politica | 27 marzo 2023, 21:59

Giardini in via Don Bosco a Vallecrosia, Perri: "Ragazzi creano disturbo alla quiete pubblica, mettere telecamera"

"Non penso che con una telecamera si possa risolvere il problema. Bisogna andare a incontrarli e parlare con loro" - replica l'assessore Fazzari

Giardini in via Don Bosco a Vallecrosia, Perri: "Ragazzi creano disturbo alla quiete pubblica, mettere telecamera"

Nel corso della seduta odierna del consiglio comunale di Vallecrosia, durata sette ore, sono state discusse anche una mozione e sei interpellanze del gruppo consiliare ‘Voi con noi per Vallecrosia’. La sesta interpellanza presentata dal consigliere comunale Fabio Perri era incentrata sul regolamento del consiglio comunale vigente sui giardini in via Don Bosco.

“E’ presente un’area ludico ricreativa frequentata da giovani che, da varie segnalazioni, creano disturbo alla quiete pubblica con a volte il necessario intervento delle forze dell’ordine. Chiedo di mettere telecamere per creare un’area sicura" - dice il consigliere comunale Fabio Perri - "I ragazzi si ritrovano dietro l’immobile ed è troppo rumoroso con presenza di motorini e macchine. Siccome ci sono palazzi e condomini i giovani pensano che nessuno li veda e così sono spinti a fare qualsiasi cosa. Non va bene. Bisogna cercare di intervenire anche solo come deterrente, mettendo una telecamera affinché possano ritrovarsi senza creare disturbo pubblico. Bisogna fargli capire che possono disturbare in alcuni momenti e contesti”.

L’assessore Antonino Fazzari replica: “Anche io ho letto sui social che si lamentano di questi ragazzi. Sono già intervenuto e sono andato a parlare con loro. La cosa era scemata con il Covid e ora è ripresa. Dissento sul fatto che bisogna allontanare i ragazzi. È normale che quando si riuniscono fanno rumore. Ho chiesto alle forze dell’ordine se hanno mai ricevuto delle segnalazioni, anche verbali, perché è così che si creano dei precedenti e ho chiesto di farmi una relazione. I giardini per la loro prerogativa sono destinati all’accoglienza e il comando di polizia si è sempre reso disponibile in caso di segnalazione dei cittadini. Non sono mai stati segnalati. Il disturbo e la quiete pubblica devono essere accertati dalla parte offesa. Il reato si costituisce quando supera la soglia di tolleranza o il rumore raggiunge più persone. Non penso che con una telecamera si possa risolvere il problema. L’aiuto è quello di andare a incontrarli e parlare con loro. La videosorveglianza a tappetto non serve. Valuterei un po’ prima di dire che sono un disagio“. 

Elisa Colli

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