C’è una frase che accomuna due personaggi pubblici. Uno è stato un conduttore televisivo e politico del Partito Radicale, l’altro un ex ministro che oggi indossa la fascia tricolore ed ha riconfermato la sua candidatura.
Ma è il secondo ad aver preso in prestito quella frase detta nel 36 anni fa dal primo. Fu Enzo Tortora, tornando al timone del "suo" Portobello, quattro anni dopo dal suo arresto, a pronunciarla riabbracciando il pubblico in studio e in tv.
Una frase destinata a restare nella memoria collettiva. E oggi è Claudio Scajola ad averla ripetuta nei manifesti e sui social per annunciare il suo “comizio elettorale” che si terrà all’auditorium della Camera di Commercio stasera alle 18.
Che cosa abbia spinto Scajola a rispolverare quella frase storica, almeno per ora, non è dato sapere. Il “suo” pubblico dell’auditorium lo scoprirà, forse, alle 18 quando si prenderà la scena.
Proprio in questo contesto potrà spiegare il motivo che lo ha indotto a ripetere quella frase di Tortora detta in un contesto storico, dopo un arresto clamoroso che aveva suscitato scalpore. E’ forse da collegare alle vicende processuali ancora in corso che lo vedono imputato a Reggio Calabria o forse riferita al comizio del 2018 quando aveva annunciato pubblicamente la sua candidatura? Sarà Scajola a spiegarlo in quello che a Imperia è annunciato come uno “show” senza fine.