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Eventi | 21 marzo 2023, 17:12

Sanremo: il libro di Carlo Piano per raccontare la costruzione del ponte San Giorgio a Genova (Foto e Video)

E' stato presentato oggi ai 'Martedì Letterari' del Casinò di Sanremo

Sanremo: il libro di Carlo Piano per raccontare la costruzione del ponte San Giorgio a Genova (Foto e Video)

Un libro che racconta la corsa contro il tempo per costruire il ponte ‘San Giorgio’ di Genova. Si tratta de ‘Il cantiere di Berto’, opera di Carlo Piano (figlio di Renzo) che è stato presentato oggi pomeriggio ai ‘Martedì Letterari’ del Casinò di Sanremo.

Il romanzo del Ponte di Genova: una corsa contro il tempo per ricostruire il ponte crollato a Genova, un amore che si affaccia quando i capelli stingono nel bianco. E un cane che non ha nome. Ci vuole coraggio per decidere il nome di un cane. Ci vuole tanto coraggio anche per sfiorare le labbra di una donna, quando se ne è dimenticata la dolcezza. La vita di Berto, professione geometra, enigmista per passione e tante altre cose, sta per cambiare. Questo, almeno, lui spera. Sono i mesi frenetici del grande cantiere sul Polcevera, dove tra le macerie germinano come steli le diciotto pile che sorreggeranno il nuovo ponte. I riflettori sono puntati su Genova, governanti d’ogni casta sfilano in passerella, la gente si assiepa davanti al recinto per assaporare la rinascita del viadotto. C’è bisogno di riscatto. Si chiamerà Genova-San Giorgio, ma ancora nessuno lo sa. Neppure l’architetto di chiara fama che l’ha disegnato. C’è una ferita da rimarginare, quella della fiducia smarrita nella tragedia. L’ha smarrita anche Berto, assieme a tanti altri, in una mattinata burrascosa di mezza estate. Sembrava autunno inoltrato, ma era la vigilia di Ferragosto.

“E’ una storia che parla di speranza, che nasce da una tragedia. Ma la tragedia non può essere un alibi per stare fermi. La storia inquadra sotto tanti punti di vista l’Italia, da una parte per la ‘sciatteria’ e la scarsa manutenzione. Dall’altra, invece, ci sono gli italiani che quando si mettono insieme riescono a fare le cose. Purtroppo avviene solo nell’emergenza ma è stato un movimento d’orgoglio di tutto il paese, che ha ricostruito la speranza. Ho deciso di scriverlo quando, su una collina della Val Polcevera, ho visto tante persone e molti giovani, che speravano di costruire”.

Il Ponte San Giorgio è un emblema della nostra regione, perché è stato un cantiere veloce. Ce ne saranno altri? “Era una situazione davvero particolare, dove c’erano commissari ed Autostrade che ha collaborato fattivamente. Non so se si potrà ripetere, ma deve essere di insegnamento”. La tragedia di Genova ha contribuito a migliorare la sicurezza sulle autostrade: “Basta venire a Sanremo per capire come, tra lavori e strettoie a qualcosa è servito. Abbiamo vissuto 50 anni in cui le cose sono state lasciate andare e, quando visto al ‘San Giorgio’ è un dovere di un’azienda privata ma anche di uno Stato”.

Carlo Piano avrebbe dovuto forse fare l’architetto, dicono, ma così non è andata. Nato a Genova (Pegli), nel 1965 sotto il segno dell’Acquario, si è laureato in Lettere. Diventato giornalista, ha lavorato nelle redazioni di diversi quotidiani e settimanali a Milano. L’11 settembre 2001 si trovava a fare uno stage al New York Times, e non può dimenticare quelle urla lancinanti: My God e tutto il resto di dolore… Il 14 agosto 2018 si trovava al mare in Liguria e non potrà mai dimenticare lo sgomento del ponte che crollava con il suo carico di vite. Collabora con La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX. Ha scritto per Feltrinelli, assieme al padre Renzo, Atlantide, pubblicato anche in inglese da Europa Editions e vincitore del premio letterario Caccuri. Sempre per Feltrinelli è uscito il libro illustrato Alla ricerca di Atlantide. Ha inoltre curato due libri per Skira sulla bellezza che si nasconde anche nelle periferie: il Giambellino a Milano e Marghera. Gli piacciono i cani, ma non quelli piccoli e dall’abbaio isterico. Gli piacciono i cantieri, perché ogni giorno sono diversi da quello precedente. Così ha scritto questo romanzo.

Martedì prossimo alle 16.30 Mauro Mazza presenterà la sua ultima fatica letteraria: “Lo stivale e il cupolone” ( IL Timone). Parteciperanno S.E. Mons. Antonio Suetta, vescovo diocesano, e il dottor Carlo Sburlati, giornalista e scrittore.

Carlo Alessi

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