"L'8 marzo e l'emancipazione femminile non vanno travisati in una eterna sfida uomo donna". É il messaggio lanciato da Laura Cane, assessore di Taggia che ha la delega alle pari opportunità. Le abbiamo chiesto cosa significhi l'8 Marzo, giornata internazionale della donna. Nel 2023 non si può pensare ancora che sia solo la festa in cui viene regalata la mimosa, c'è molto altro da dire.
"È proprio così - analizza Laura Cane - C'è un discorso ben più ampio e complesso che ruota intorno alla cultura di genere, un tema estremamente delicato che ha bisogno di essere trattato come tale. Questa giornata ci ricorda quanto sia necessario mettere in campo strumenti concreti che aiutino e supportino il genere femminile. Come amministratori abbiamo questo dovere non l'8 marzo ma tutti i giorni dell'anno".
Come Comune cosa avete fatto? "Il Punto Donna direi che è l'esempio più concreto di quello che le ho appena detto. È un servizio che ho seguito e promosso fin dalla sua nascita nel 2020, grazie al supporto del sindaco Mario Conio e insieme a tante altre donne rappresentanti il mondo dell'associazionismo e dell'impresa del nostro territorio - risponde - É stato un successo, prova ne sia che oggi il Punto Donna è entrato a pieno regime nell'offerta dei servizi sociali messi in campo dal Comune di Taggia. Questo servizio non si rivolge solo alle donne vittime di violenza ma offre un supporto totale in ogni aspetto della vita femminile, sia in ambito familiare che lavorativo e personale".
Nel 2023 che cosa significa pari opportunità? "Vuol dire uguaglianza sociale e giuridica tra uomo e donna. Non è una sfida tra sessi. L'emancipazione femminile non deve essere a scapito del genere maschile. Non si tratta di superare o prevaricare gli uomini. Si tratta di porci al loro fianco. - commenta l'assessore di Taggia - È importante e imprescindibile porre le donne in una condizione di parità con gli uomini. L'esempio più attuale è quello in ambito lavorativo".
Secondo un recente report di AlmaLaurea, in Italia le donne si laureano prima, hanno una formazione migliore eppure fanno più fatica a trovare lavoro e guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi. "È una triste realtà ma non è solo questo - precisa Laura Cane - bisogna far si che le donne al pari dei colleghi uomini non debbano subire sul lavoro quelle che sono le loro scelte della vita privata. Non è possibile che ancora oggi ci siano casi di discriminazione di genere nella progressione di carriera, oltre all'annoso problema della retribuzione inferiore".
"In altre parole non si può costringere le donne a scegliere se essere madri o lavoratrici, se essere mogli o figlie di genitori anziani. Nel 2023 possiamo dire che tanto è stato fatto ma c'è ancora tantissima strada da percorrere per colmare questo divario. L'8 marzo deve servire a questo, a ricordarci quanto sia importante questo percorso di crescita per una società più civile, iniziato ormai tanti anni fa e con un traguardo di normalità facilmente raggiungibile" - conclude l'assessore Laura Cane.