Politica - 07 marzo 2023, 09:06

Imperia, Luciano Zarbano: “Sul caso dell’ex procuratore ho agito rispettando la legge”

Il candidato ripercorre una vicenda giudiziaria quando ricopriva l’incarico di comandante provinciale dell’Arma

Sul caso dell’ex procuratore Geremia ho agito rispettando la legge”. Dieci anni dopo aver ricoperto l’incarico di comandante provinciale dei carabinieri Luciano Zarbano, candidato alle prossime comunali ripercorre una vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto direttamente, una pagina delicata nella sua carriera di ufficiale dell’Arma.

E’ il caso della patente che avrebbe agevolato il marito del magistrato. “Sono disponibile a chiarire ogni aspetto della vicenda. Posso spiegare tutto quello che è successo. Ciò che è nelle mie disponibilità sono gli atti giudiziari- sottolinea l’ufficiale dei carabinieri Quando sono arrivato a Imperia mi sono prodigato per fare bene il mio lavoro. Non era facile per via di un procuratore con il quale c’erano delle divergenze sul modo di agire, delle incompatibilità. Sono stato costretto, per il bene sia dei miei collaboratori che dei cittadini di Imperia a dover mandare un fascicolo al Consiglio superiore magistratura sul magistrato che si è trasformata in una sanzione disciplinare. Avevamo svolto un'attività investigativa che si era conclusa con un’informativa di reato evidenziando, nella fattispecie., delle possibili irregolarità a carico sia del magistrato che del marito. Poi, come un fulmine a ciel sereno, mi sono visto recapitare un avviso di garanzia perché avrei favorito il marito della mia “'nemica'”.

"La storia, com'è andata a finire, poi la conoscono tutti. Fortunatamente è venuta fuori la verità: non ho favorito una persona con la quale c'era una situazione di incompatibilità. Spero soltanto che si possa scrivere la parola fine a questa triste storia”.

Luciano Zarbano in primo grado a Imperia era stato condannato ad un anno. In appello era arriva l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

L’ufficiale era stato coinvolto in una vicenda quasi surreale, con l’accusa di aver favorito Gianfranco Cabiddu, il marito del procuratore Geremia.

Dalla Sardegna era arrivato nella caserma dei carabinieri la notifica di ritiro della patente ma l’atto venne ritardato consentendo a Cabiddu di espletare le pratiche per ottenere il rinnovo evitando così di restare appiedato per un lungo periodo.