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Politica | 04 marzo 2023, 12:24

Problemi irrisolti, Terre di Grimaldi diffida Anas e Comune di Ventimiglia

Affidato l'incarico all'avvocato Luca Brazzit

Problemi irrisolti, Terre di Grimaldi diffida Anas e Comune di Ventimiglia

L’Associazione Terre di Grimaldi comunica di aver proceduto a diffidare Anas, Comune di Ventimiglia e tutti gli altri enti preposti, a vario titolo, a risolvere i problemi che da anni affliggono il nostro borgo. 

L’azione si è purtroppo resa necessaria a seguito della prolungata e immotivata inerzia riscontrata a fronte delle reiterate sollecitazioni d’intervento effettuate nel tempo e con tutti i mezzi dai cittadini di Grimaldi e da parte della nostra Associazione.

"Con l’aiuto dell’ avvocato Luca Brazzit di Sanremo abbiamo steso un elenco delle varie questioni attualmente in sospeso, richiamando ogni ente alle sue responsabilità. Ecco una sintesi. Pprima di tutto riportiamo all’attenzione degli enti competenti e dell’ opinione pubblica la questione della frana di via della Pace, ormai questione che si porta avanti da anni e sulla quale nessuno finora ha fatto il suo dovere per rimuovere le cause di rischio di caduta massi, né per consolidare l’unica strada carrabile che collega il centro storico di Grimaldi con il resto del mondo".

"Poi, l'assenza di illuminazione pubblica in via Biretta dove, per inciso, trattandosi di una strada lunga circa duecento metri i costi per i legittimi interventi richiesti sarebbero assai contenuti".

"In terzo luogo si rende necessario richiamare quanto rilevato e già segnalato in relazione a via Parenta: le condizioni di assoluto degrado in cui versa via Parenta, specie nel tratto centrale, sono manifeste. La nostra associazione a suo tempo, vista l’indisponibilità del Comune a investire le risorse necessarie, ha fatto partire una raccolta fondi per la sistemazione della via, che però purtroppo non ha sortito i risultati attesi e, del resto, le argomentazioni dei cittadini erano condivisibili. Lla strada è comunale, io pago le tasse e quindi ci deve pensare il comune”.

"Dunque abbiamo deciso di investire parte della somma raccolta (circa 600 euro in totale, finora) nella redazione di una diffida tesa, appunto, a richiamare gli enti pubblici alle loro responsabilità.

Percorrendo la succitata via può agevolmente rilevarsi l’assenza di parapetti nella maggior parte dei tratti e l’inadeguatezza delle poche strutture presenti alle basilari norme di sicurezza. Il medesimo discorso vale per i limitrofi sentieri della frazione (strada comunale Grimaldi, in primis),  tutti caratterizzati da un'incuria generalizzata (in quanto ritenuti con ogni probabilità zone di minimo uso). Come rammentato i privati cittadini sono intervenuti ed intervengono quotidianamente così

da preservare almeno la percorribilità minima di tali sentieri che, diversamente, sarebbero già stati invasi dalla vegetazione o distrutti dall’azione degli animali selvatici e delle intemperie".

"Altra questione fondamentale è quella relativa all’accumulo ed al mancato smaltimento dei rifiuti abbandonati dai migranti nonché alla presenza di beni mobili registrati in stato di totale abbandono. Le note vicende coinvolgenti il transito dei migranti e la sosta dei medesimi nella zona in attesa di varcare illegittimamente il confine hanno comportato un accumulo ingestibile e soprattutto non accettabile di rifiuti prodotti ed abbandonati senza logica di raccolta o smaltimento. 

La presenza di rifiuti, taluni persino altamente tossici o potenzialmente tali, è stata già oggetto di segnalazioni alla società incaricata della raccolta e dello smaltimento.

Sono state anche nuovamente segnalate al gestore della rete idrica le numerose problematiche già riscontrate e tuttora ancora insistenti sul territorio. La rete idrica è evidentemente fatiscente, obsoleta, decadente e necessiterebbe di un intervento ad ampio respiro anziché di minime attività di mero ed esclusivo pronto intervento (o di tamponamento in superficie del problema".

"Ulteriore nota dolente è legata all’assenza di un impianto di regimazione delle acque piovane. Lo scarico di tali acque avviene in parte attraverso i canali destinati alla raccolta  dell’acqua irrigua e questa operazione ha causato in passato importanti e localizzati fenomeni di dissesto e gravi danni alle coltivazioni. L’acqua piovana confluita in zone impermeabilizzate, come prescritto dalla legge, dovrebbe essere convogliata in corpi idrici superficiali o in adeguati impianti fognari e non in canali adibiti a uso irriguo".

Redazione

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