"La ciminiera alta delle Ferriere di Imperia era di fatto tutelata da una precisa documentazione che ne inibiva la distruzione, così fortemente voluta dal sindaco Scajola e da altri che scrivono, tanto per allinearsi a chi gestisce la cosa pubblica con disinvoltura, con un decisionismo antidemocratico e ignorando le regole che tutelano di fatto i beni storicamente riconosciuti come tali da documentazione e senza dimenticare le mille firme raccolte contrarie al provvedimento", lo scrive Teresa Barazzetti in riferimento all'intervento della docente imperiese Sara Serafini pubblicato dal nostro giornale.
"Chi sono questi mille che pretendono di far sentire la loro voce mentre ne basta una, quella del sindaco, per portare a compimento la distruzione di un bene pubblico tutelato come risulta dalla documentazione acquisita dalla dottoressa Serafini?"
"L'arroganza del potere si manifesta anche in queste circostanze, a dimostrazione del fatto che dovremmo essere molto accorti quando le elezioni ci propongono una serie di candidati: valutiamo bene il valore della nostra scelta e forse, se l'avessimo fatto, la ciminiera sarebbe ancora al suo posto"
Teresa, Sanremo