Eventi - 02 marzo 2023, 12:18

Sanremo: ‘2023 SPHeritage’, un progetto internazionale sui cambiamenti climatici al Museo Civico (Foto e Video)

Due sono i siti preistorici costieri dell’estremo ponente ligure oggetto di studio, ovvero le Grotte dei Balzi Rossi a Ventimiglia e la Grotta dell’Arma a Bussana Marina di Sanremo

Il Museo Civico di Palazzo Nota a Sanremo ospita oggi il workshop ‘2023 SPHeritage’, organizzato dall’università di Pisa (Dipartimento di Scienze della Terra), dall’università degli studi di Milano e dall’assessorato alla cultura del Comune di Sanremo.

Si tratta di un progetto di ricerca europeo sulle variazioni del livello del mare dovute ai cambiamenti climatici nel Mediterraneo nord-occidentale negli ultimi quattrocentomila anni e su come le popolazioni umane si sono adattate ai nuovi ambienti.

“Il progetto parte dalla collaborazione tra le Università italiane e francesi – ha detto Andrea Zerboni, Professore all’Università degli Studi di Milano – per studiare il territorio della Liguria di Ponente ma anche la sua storia, il clima e come è cambiato il livello del mare ma anche come si sono adattate le persone che hanno vissuto nella zona”. Al workshop sono intervenuti numerosi studiosi italiani e stranieri, attivi nei campi dell’archeologia, della geologia e dell’antropologia, che presenteranno i primi risultati delle ricerche in corso, soprattutto riguardo agli insediamenti preistorici lungo la costa ligure-provenzale.

Come è cambiato il clima dalla preistoria ad oggi? “E’ sempre cambiato, ma ora cambia velocemente per lo zampino dell’uomo – prosegue Zerbonicon il problema della sostenibilità alla base, per gestire le risorse naturali”.

Gli ospiti, nel corso della giornata offriranno l’opportunità di offrire il loro punto di vista sul progetto e presentare a loro volta le proprie ricerche. Due sono i siti preistorici costieri dell’estremo ponente ligure oggetto di studio, ovvero le Grotte dei Balzi Rossi a Ventimiglia e la Grotta dell’Arma a Bussana Marina di Sanremo, in cui si assiste a una straordinaria compresenza di tracce geologiche delle passate variazioni del livello del mare e di testimonianze di popolamento umano.

Una presentazione che si svolge a Sanremo zona che, insieme all’intero Ponente e la Costa Azzurra, perché sono particolarmente interessanti da questo punto di vista: “Abbiamo la fortuna di trovare siti – dice Marta Pappalardo, Professoressa di Morfologia all’Università di Pisa - magari non noti ma interessanti in chiave climatica e per l’innalzamento del mare oltre ai popolamenti preistorici molto antichi”.

I cambiamenti climatici nelle epoche passate hanno determinato una variazione negli stili di vita delle popolazioni preistoriche che vivevano lungo la costa ligure-provenzale. Si pensi, ad esempio, che circa 100.000 anni fa, davanti alla Grotta dell’Arma, si estendeva un’ampia pianura – la linea di costa era circa 10 Km più al largo dell’attuale – popolata da specie animali tipiche della savana africana, quali elefanti, rinoceronti, leoni, ippopotami, iene etc., oggetto di caccia e di sopravvivenza dei Neandertaliani che stazionavano nella grotta.

“Guardare al passato – termina la Professoressa Pappalardoè un po’ la nostra sfida per capire come gli esseri umani si sono adattati al clima e al livello del mare per continuare la propria vita e trasmettendo alle generazioni future, un messaggio per adattarci al nostro ambiente. Negli ultimi decenni il messaggio era invece opposto, ovvero che l’uomo aveva vinto la battaglia contro la natura, cosa non vera”.

Il progetto di studio in corso permetterà di ricostruire che tipo di rapporto avessero le popolazioni umane del Paleolitico con il loro ambiente e come le variazioni del livello del mare abbiano modificato i loro comportamenti ed uso del territorio. I risultati potranno aiutare a capire cosa potrebbe accadere in futuro nello scenario previsto di riscaldamento climatico globale ed innalzamento del livello del mare nel Mediterraneo.

L’evento vede anche la partecipazione di rappresentanti di musei, scuole, associazioni culturali ed enti locali interessati, al fine di discutere direttamente con i ricercatori le possibili strategie di valorizzazione del patrimonio geo-archeologico dell’area ligure-provenzale dal punto di vista turistico e culturale.