“Ho letto con interesse le cronache della manifestazione di oggi relativa all’intervento ex Ferriere e credo sia doveroso intervenire, da parte mia, per chiarire alcuni aspetti che i manifestanti, forse, non conoscono o, certamente, non considerano”. Ad intervenire sull’argomento è il vicesindaco di Imperia Giuseppe Fossati che spiega: “Chi mi conosce sa che sono una persona diretta e mi viene riconosciuta una buona capacità di sintesi, ma una breve premessa è necessaria. In caso contrario, si fa solo confusione e non si hanno gli elementi per valutare.
L'intervento urbanistico prevede il recupero di un'area in stato di abbandono e degrado dal 1930, dopo la dismissione e chiusura dello stabilimento siderurgico operativo, nel sito interessato, dal 1918 e, quindi, per soli 12 anni. Dicesi 12 anni. La ciminiera demolenda, che è la più recente, è rimasta operativa carica 5 anni. Dicesi 5 anni.
L'intervento di riqualificazione prevede l’insediamento di una nuova area commerciale, integrata con tre attività di ristorazione, comportante consistenti ricadute occupazionali, stimate in oltre 100 unità, ossia circa gli addetti che aveva l’Agnesi al momento della chiusura.
L’intervento realizzerà significative opere di interesse pubblico. In particolare:
• la realizzazione di una nuova viabilità pubblica a servizio, sia delle attività già presenti nell’area, sia di quelle in progetto;
• la razionalizzazione della viabilità esistente su Lungomare A.Vespucci e la creazione di una nuova rotonda in corrispondenza di Via Delbecchi;
• la creazione di nuove ampie aree di parcheggio pubblico, con completamento delle aree di parcheggio a servizio del Parco Urbano;
• il completamento e l'estensione del Parco urbano esistente, con percorsi pedonali, ciclabili, panchine e illuminazione pubblica, nonché una nuova area verde, di circa 4500 mq, nella zona caratterizzata dalla presenza delle ciminiere storiche;
• la riqualificazione del percorso pedonale sul Lungomare Vespucci, che diventerà, di fatto, un percorso verde attrezzato con panchine ed aiuole.
• Il soggetto attuatore, oltre a farsi carico di dette opere, per circa 1.700.000,00 euro, verserà nelle casse del Comune ulteriori 800.000,00 euro. Somme da utilizzare per fare o manutenere opere pubbliche, ossia strade, ponti, fognature, marciapiedi, scuole, ecc.
Il progetto, caratterizzato da una elevata ecosostenibilità ed efficienza energetica, porrà quindi fine una situazione di grave degrado, creando condizioni di crescita occupazionale, sviluppo e fruibilità pubblica di un'area strategica in condizioni di totale abbandono da oltre 90 anni.
Questo il quadro.
Per eseguire tale intervento è necessario porre in sicurezza l’area e i tutti i tecnici interpellati, di altissimo livello, sono giunti alla conclusione che per fare ciò è necessario demolire la ciminiera centrale, irrimediabilmente compromessa.
Tutti gli enti presupposti alla tutela hanno convenuto su tale necessità ed hanno dato la loro autorizzazione.
In modo netto ed inequivocabile.
La demolizione della ciminiera, che non è privata, ma è di proprietà del Comune, avverrà a spese del privato, senza che il Comune spenda un euro.
Come disposto dalla Soprintendenza, oltre alle due altre ciminiere, rimarrà in sito una porzione della ciminiera centrale, corredata da adeguata cartellonistica, a testimonianza del passato industriale dell’area.
Questi i fatti. Che tutti possono valutare: il recupero di un’area strategica, in stato di abbandono e degrado da 90 anni, creando 100 posti di lavoro, con importanti ricadute in termini di opere pubbliche e risorse economiche a favore della comunità.
Detto ciò, sono una persona sinceramente democratica e, quindi, ho rispetto delle opinioni delle idee di tutti, ma chi amministra ha il diritto e dovere decidere.
Prendo atto che alcuni, ho la sensazione pochi, ossia i bastian contrari in servizio permanente effettivo della nostra città, vorrebbero lasciare tutto così com’è, rinunciare al recupero dell’area ed a creare lavoro e benessere per nostri concittadini. Tuttavia, pur nel rispetto della loro opinione, non posso che dire che non sono d’accordo con loro e, anche alla luce delle modesta partecipazione alla manifestazione di oggi, ho la presunzione di pensare che la stragrande maggioranza degli imperiesi la pensi come me”.