L’invecchiamento del viso è un processo progressivo che inizia a mostrare i primi segni mediamente intorno ai 35-40 anni. É costituito da una serie di avvenimenti abbastanza complessi ed articolati nei vari strati dei tessuti del viso. A grandi linee possiamo notare un invecchiamento superficiale, a livello della pelle col formarsi di rughe più o meno evidenti come anche di eccessi cutanei, e uno più profondo che coinvolge il tessuto adiposo e le strutture legamentose e muscolari, fino ad arrivare al piano osseo.
“Quando sul viso si inizia a stabilire un eccesso cutaneo la soluzione definitiva può solo essere chirurgica, vale a dire il lifting del viso, o Face Lift”, spiega il Dottor Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Estetica che opera tra Londra, Milano e Parma. “In parole povere, si tratta di un intervento volto a sollevare i tessuti del viso, per estensioni e profondità variabili a seconda del fine che ci si propone, e a rialzare le strutture muscolo-fasciali più profonde fissandole poi in una nuova posizione con dei punti di sospensione. La pelle, inizialmente sollevata, viene poi messa in tensione e il suo eccesso eliminato”.
L’intervento di lifting al viso può essere eseguito sia in anestesia generale che locale con sedazione. Non è necessariamente richiesta la degenza notturna, pur preferibile in alcuni casi. Può infatti essere sufficiente un regime di Day Hospital, purché si programmi una visita di controllo già il giorno dopo.
Ma a che età è consigliabile effettuare un intervento di lifting del viso? La risposta a questa domanda non può essere univoca: ci sono infatti sessantenni che “tengono” ancora bene, così come quarantenni con un grado di invecchiamento molto precoce, dovuto a una predisposizione naturale o a comportamenti che favoriscono l’invecchiamento della pelle, come il fumo o un’eccessiva esposizione al sole.
“Non esiste un’età ideale per il lifting al viso. E’ importante farlo non troppo precocemente, ma nemmeno troppo in là negli anni in modo da ottimizzare la durata del risultato e poter godere degli effetti nel proprio quotidiano in maniera più efficace. Generalizzando un poco, il range di età in cui ci si sottopone al lifting del viso la prima volta è tradizionalmente tra i 55 ed i 60 anni, periodo della vita in cui i cambiamenti causati dal tempo si fanno più evidenti e talvolta anche molto rapidi, nel giro di pochi anni. Tuttavia si sta assistendo a una accresciuta tendenza a eseguire questo intervento anche in un’età ancora più giovane”, aggiunge il Dottor Zaccheddu. “Il mio suggerimento a un eventuale paziente è di prendere questa decisione quando la situazione non sia eccessivamente deteriorata. Vale a dire quando si inizia a intravedere un moderato appesantimento della regione mandibolare e lassità della pelle del collo, pur avendo ancora una discreta elasticità cutanea; ciò permette di mantenere il risultato ottenuto più a lungo. Volendo un poco forzatamente dare un range approssimativo, direi tra i 47-48 anni e 55-57 anni in media. Alla base di tutto, comunque, molto più che una raggiunta ipotetica età, ci deve essere il forte desiderio di vedere qualcosa di diverso al mattino quando ci si vede allo specchio. In altre parole, la voglia di risolvere il disagio dato da un viso che non è più percepito essere in linea con l’età e l’energia che si “sente” invece di avere”.
Per le medesime ragioni, anche la durata del lifting del viso è molto variabile. Dipende dalla situazione di partenza, in particolare dalla qualità della pelle, soprattutto dalla sua elasticità, e in secondo luogo dalla pesantezza dei tessuti molli, determinata principalmente dalla quantità di tessuto adiposo presente. Anche il tipo di Face Lift eseguito ha una sua importante rilevanza. “Volendo anche qui dare una range di durata, direi che ci possono volere dai 3 ai 10/12 anni per tornare alla situazione di partenza”, precisa il Dott. Zaccheddu.
Ma che cicatrici lascia l’intervento di lifting al viso, e dove? Come in tutte le chirurgie, saranno localizzate dove il chirurgo incide la pelle; se l’intervento è ben eseguito, tendono a essere poco o per nulla visibili all’osservatore. Si localizzano principalmente attorno all’orecchio, potendo variare da caso a caso in base al tipo di intervento eseguito, soprattutto in termini di estensione.
“Le cicatrici del lifting al viso sono localizzate davanti alle orecchie, seguendo le sinuosità del bordo anteriore del padiglione auricolare in modo da confondersi visivamente con esso, per proseguire dietro al padiglione auricolare dal quale sono completamente coperte. Una parte minore di esse sarà collocata infine nella regione temporale, dove potrebbero essere totalmente nascoste dai capelli oppure, seguendo l’attaccatura dei capelli stessi, nella regione delle basette”, precisa il Dott. Zaccheddu. “Nella maggioranza dei casi, le cicatrici del lifting al viso, se ben pianificate e posizionate, sono veramente irrilevanti. È però anche molto importante seguire scrupolosamente la guarigione di tali incisioni per poter aspirare al miglior risultato estetico”.
https://www.drzchirurgiaestetica.it/
Renato Zaccheddu
Laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, subito dopo la Laurea Renato Zaccheddu ha deciso di volersi specializzare all’estero, trasferendosi prima in Inghilterra e poi in Sud Africa, dove ha iniziato ad apprendere i primi rudimenti di Chirurgia Plastica.
La vera svolta nella sua carriera è arrivata con l’ammissione alla prestigiosa Scuola del Professor Ivo Pitanguy, a Rio de Janerio, per oltre 50 anni indiscusso Maestro della Chirurgia Plastica ed Estetica a livello mondiale. Arrivato in Brasile nel 2000, Renato Zaccheddu ottiene nel dicembre 2003 la Specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica.
Tornato in Europa, ha iniziato la sua carriera come Chirurgo Estetico in Inghilterra, nel gennaio 2004. Da una decina d’anni svolge la propria attività privata anche a Milano e, più di recente, ha iniziato a ricevere anche a Parma.