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Attualità | 22 febbraio 2023, 14:11

Bordighera, concluso il corso propedeutico per sommelier dell'Aspi: cena eno-gastronomica didattica a La Reserve (Foto e video)

I partecipanti hanno ricevuto gli attestati di fine primo corso dopo aver degustato i diversi piatti preparati dallo staff del ristorante accostati ai prodotti delle Cantine Pellegrino

Bordighera, concluso il corso propedeutico per sommelier dell'Aspi: cena eno-gastronomica didattica a La Reserve (Foto e video)

Si è concluso il corso propedeutico per sommelier, organizzato dall’Aspi (associazione sommellerie professionale italiana) Riviera dei Fiori presso l’hotel Parigi a Bordighera. Gli aspiranti sommelier hanno passato brillantemente l'esame finale e, ieri sera, presso il ristorante La Reserve hanno festeggiato partecipando ad un evento eno-gastronomico didattico propedeutico alla fine del quale hanno ricevuto gli attestati di fine primo corso Aspi Riviera dei Fiori. Dal 27 febbraio potranno perciò iniziare il corso di secondo livello dell’Aspi Riviera dei Fiori presso l’hotel Parigi di Bordighera.

Alla serata erano presenti il presidente onorario dell’Aspi, il sommelier campione del mondo Piero Sattanino, il coordinatore dell’Aspi Riviera dei Fiori Davide Roagna, il direttore del corso Salvatore Papalia, il direttore commerciale delle cantine Pellegrino Emilio Ridolfi e Luca Calvini dell’azienda agricola Calvini.

Nel corso della serata i conviviali hanno potuto degustare i piatti preparati dallo staff del ristorante La Reserve accostati ai prodotti delle Cantine Pellegrino, che dal 1880 coltivano le migliori uve siciliane, rappresentando oggi una realtà di grande tradizione ed esperienza nell’isola. In oltre centocinquant’anni hanno, infatti, acquisito una profonda conoscenza del territorio, dei metodi di coltivazione dei vitigni autoctoni e delle migliori tecniche di vinificazione delle uve.

Per l’aperitivo sono stati proposti acciughe imbottite ‘pane pesto, uova, erbette, aromi officinali’; frittelle di baccalà e pinoli; cozze alla Parmesana con cilanto e reggiano 30 mesi; tapinambur alla Bagna Caoda Monferrina e focaccia di Cristoforo Colombo con bietoline e zafferano accompagnati da uno Gibilé Zibibbo secco del 2021, da un’Albaria Frappato rosé del 2021 e da Horatio Marsala superiore Som del 2011 Ambra secco Doc.

Il menù della cena prevedeva diverse portate. E’ iniziato con Caponet di cavolo verza, carni e salvia scalea accompagnato da un Grillo superiore Doc Gazzerotta del 2021. In seguito sono stati serviti Testaroli della Lunigiana all’olio nuovo extra vergine di olive taggiasche, parmigiano e pecorino accompagnato da un Isesi bianco Doc Pantelleria del 2020. Successivamente il Materico nero d’Avola biologico Doc 2020 ha accompagnato il bue brasato al vino nero d’Avola invecchiato e polenta di mais rosso otto file. Il Castelmagno d’alpeggio di latte vaccino, erborinato stagionato e il Gorgonzola di Malga di latte vaccino piccante ai fermenti naturali con Cognà, la mostarda alle mele cotogne con mostro di Moscato ridotto, si sono potuti degustare con un Soleras Marsala Vergine Do e un Old Jhon Marsala Superiore Ambra semi secco Doc. La cena si è conclusa le bugie di Carnevale con zabaglione al Nes passito naturale di Pantelleria del 2021 accompagnato dal Nes passito naturale di Panteleria del 2021, un caffè espresso della Reserva de Tierra India-Lavazza-80 per cento arabica e 20 per cento robusta, tostatura delicata. Infine sono stati serviti il n° 167 Single Barrel Marsala Vergine Riserva Doc del 2001 19° e un amaro siciliano Batò 33°. Ogni prodotto delle cantine Pellegrino, durante la cena, è stato spiegato, a turno, dai corsisti che hanno dimostrato così di aver appreso appieno le nozioni base tecnico-culturali necessarie per passare al secondo livello. Il corso si articola infatti su tre livelli, dove al termine dei primi due si ottiene la qualifica di Mastro Coppiere.

I vigneti di Pellegrino sorgono nel lembo più occidentale della Sicilia, caratterizzato da una grande varietà di microclimi. L’area ha la più elevata superficie vitata d’Italia in quanto considerata quella più vocata dell’isola. La luce intensa, il clima secco e asciutto, i terreni freschi, i venti provenienti da sud, le forti escursioni termiche, creano le condizioni ideali per la produzione di vini di qualità. “Si coltivano i più grandi vitigni autoctoni siciliani. Grillo, inzolia, catarratto, zibibbo, malvasia, nero d’avola e frappato" - fa sapere il direttore commerciale delle cantine Pellegrino Emilio Ridolfi  - "Le uve sono coltivate in tenute gestite con metodo di coltivazione biologico, energia pulita e scelte green. Grazie a zone di coltivazione differenziate, enologi specializzati tre diverse cantine, Cardilla per i vini bianchi e rossi, Pantelleria per vini, moscati e passiti dell’isola, Marsala per l’omonimo vino e i liquorosi siamo la realtà siciliana in grado di offrire la più ampia varietà di vini. Produciamo anche vini monovarietali da uve autoctone e internazionali coltivate nel nostro territorio, vini da uve autoctone biologiche, vini prodotti da uve aromatiche siciliane, caratterizzati dagli intensi profumi tipicamente mediterranei, e due cru, la più alta espressione qualitativa della cantina. Nei vigneti ad alberello di Pantelleria, oggi patrimonio dell’umanità Unesco, coltiviamo l’uva zibibbo, da cui nasce un grande Moscato di Pantelleria, prodotto dalla nostra cantina sull’isola. Dalle stesse uve essiccate al sole d’agosto su graticci di canne, nasce il Passito di Pantelleria, di cui il Nes rappresenta la versione più nobile e pregiata. Nella perla del Mediterraneo nasce anche Isesi, un vino bianco doc, che è la rappresentazione più pura dell’essenza di Pantelleria. La storia del Marsala coincide con quella della Pellegrino. Nel 1880 la cantina inizia infatti a vanificare il famoso vino siciliano per commercializzarlo in tutto il mondo. Ancora oggi nelle proprie cantine storiche, in oltre mille barrique e botti in legno di rovere, affinano per lunghi anni differenti tipologie: la linea dei marsala vintage è composta da Oro, Ambra, Rubino, Garibaldi, Som e i classici Vergine e Soleras”.

La famiglia Pellegrino ha sempre gestito personalmente le attività in vigna e in cantina, e ancora oggi, alla sesta generazione, è quotidianamente coinvolta nella gestione aziendale. Una lunga storia di famiglia fatta di rispetto, cura, amore e dedizione, di valori tramandati di padre in figlio, che oggi la rendono una delle più grandi famiglie del vino siciliano. 

Elisa Colli

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