A gennaio il Museo etnografico e della stregoneria di Triora ha registrato un brillante risultato. Il direttore e curatore Silvano Oddo ha comunicato che la struttura ha superato, dalla sua apertura, nel 1980, i 400mila visitatori. Dunque dalla sua istituzione sono trascorsi ben 42 anni, in un crescendo di ampliamenti delle raccolte e di soddisfazioni.
A fornire una precisa impostazione fu il Campo Eco del Comune di Genova nel 1983, grazie anche ad una prima raccolta di oggetti messi gratuitamente a disposizione da diverse persone del luogo. In quell'anno si registrarono poche centinaia di presenze, aumentate successivamente e soprattutto da quando, nel 1988, si tenne un importante convegno sulla stregoneria che rese indispensabile l'allestimento delle antiche carceri comunali, con foto, immagini, atti processuali, pregevoli pubblicazioni e la rappresentazione di streghe dietro le sbarre e sul cavalletto per essere interrogate da uno spietato inquisitore.
Grazie ad un'intensa promozione attraverso giornali, riviste specializzate, riprese televisive, comprese prestigiose testate, anche internazionali, il numero dei visitatori è lievitato fino a raggiungere il top nel 2003 con oltre 18mila presenze annue. Importante e utile alla copertura delle notevoli spese è stata la vendita di pubblicazioni edite dalla Pro Triora, quali 'Bàgiue, le streghe di Triora, fantasia e realtà', 'La medicina popolare in alta valle Argentina' e 'La causa delle streghe di Triora'. Sono stati stampati opuscoli illustrativi in diverse lingue e anche una guida corredata da significative fotografie che illustrano l'aspra vita contadina dell’entroterra, la storia della podesteria genovese e le principali attività oltre a quella prettamente agricola. Si osservano le bambole nei costumi tradizionali, le ardesie artisticamente scolpite, i diversi utensili della cucina e molto altro ancora. Teche conservano uccelli impagliati (fra cui un maestoso gufo reale), statuette del presepe e giocattoli d'ogni misura e materiale. Altre vetrine raccontano le scoperte archeologiche della zona (Loreto, Borniga, Realdo, Creppo) e alcune cinquecentesche teste processionali dal corpo finto testimoniano l'abilità degli artigiani nella lavorazione del legno.
Una sala è stata meritoriamente dedicata alla benemerita nobildonna Margherita Brassetti, autentica protagonista del primo ventennio del ventesimo secolo. Basti ricordare che grazie alla sua generosità fu possibile erigere sul Saccarello il poderoso monumento al Redentore; figlia spirituale dell’arcivescovo di Genova, assistette il beato monsignor Tommaso dei marchesi Reggio fino alla morte, avvenuta nel palazzo Stella di Triora il 22 novembre 1901. Con un paio d'euro, ridotto ad un euro per i bambini, ci si può immettere in un mondo magico e ricco di ricordi passati, scoprendo fatti e personaggi, e lasciando preziose testimonianze che altrimenti sarebbero andate perdute.
Pochi anni fa, in seguito alla ristrutturazione dell’antico palazzo Stella, è stato aperto un altro museo civico, specificamente dedicato alla stregoneria. Anche in questo caso la Pro Triora ha messo a disposizione molto materiale, fra cui una collezione del maestro d'arte veneziano Pio Breddo, antichi tomi, disegni dell'indimenticato Rainer Sieber e del sanremese Libereso Guglielmi, che ha voluto testimoniare l'affetto verso l'entroterra ligure. Presto la collezione di libri sulla stregoneria, la magia e l’inquisizione, circa 1500 volumi, raccolti negli anni dalla Pro Triora, verrà posta in un'apposita sala del palazzo Stella, a disposizione di appassionati e studiosi.