Arriva in concomitanza con la 73° edizione del Festival della Canzone Italiana la pubblicazione di Ariston Story 6, il libro che racconta la storia del teatro sanremese nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010.
Il volume, nel solco dei quaderni Ariston che lo hanno preceduto, contiene un’ampia carrellata di aneddoti, documenti speciali, ritagli di giornale, fotografie esclusive e interviste ai protagonisti. Di livello assoluto sono i personaggi che hanno contribuito con le loro testimonianze: si va da Amadeus, direttore artistico del Festival dal 2020 a tutt’oggi, al Maestro Gaetano Castelli, firmatario della scenografia anche di questo Sanremo 2023, alla sua ventunesima scenografia in assoluto al Festival, fino ad Antonella Clerici che ha in diverse circostanze visto il proprio nome legato all’Ariston. Sono presenti inoltre i contributi di personaggi del calibro di Lucio Presta, produttore, imprenditore e agente televisivo numero uno in Italia, Enrico Brignano, Sergio Staino, giornalista, fumettista nonché presidente del Club Tenco, l’artista internazionale Marco Lodola e Pippo Balistreri, storico direttore di palco del Festival di Sanremo. La grande novità di questo sesto volume consiste nell’inserimento di alcuni QR code, sia sulla copertina che via via nelle varie pagine: inquadrandoli con il proprio smartphone, ecco che si svelano altri contenuti, approfondimenti, filmati e animazioni sorprendenti, per altro in continua espansione.
“Il quaderno numero 6 doveva contenere anche i festeggiamenti dei cinquant’anni dell’Ariston, ma tante erano le notizie, i documenti, le immagini e le foto, che non siamo riusciti a contenerli in una sola opera”, racconta Walter Vacchino, proprietario del teatro Ariston. “Ecco perché la celebrazione inizia con il quaderno numero 6, ma prenderà corpo con il quaderno numero 7, che spazierà dal 2011 al 2016. La linea di continuità dei due quaderni è data dall’immagine: noi abbiamo aperto il libro appena pubblicato con Gaetano Castelli, scenografo classico del Festival di Sanremo, e abbiamo chiuso con due personaggi: l’architetto Di Santantonio, responsabile delle scenografie Rai, e Marco Lodola, che da anni è presente all’interno e all’esterno del teatro con le sue opere che comunicano colori e luci. Lodola aprirà anche il quaderno numero 7, perché la copertina sarà opera sua. L’immagine è diventata la scrittura corrente, è una lingua universale che non necessita di traduzioni, per questo desidero che sia il percorso del prossimo quaderno Ariston, insieme a quello che gli artisti e le persone sono riusciti a trasmettere in teatro con i loro spettacoli, le loro emozioni, le loro capacità figurative. La lingua dell’immagine ci ha travolto, con il rischio di perdere il senso critico che ci faccia discutere e confrontare con quello che ci viene trasmesso, e che si possano verificare delle anestesie emotive, anestesie della nostra sensibilità e solidarietà, del vedere la vita in una maniera che abbia un futuro. Solo con l’incontro, solo col teatro, solo con le arti, solo con il confronto intellettuale e fisico tra gli individui, si riesce a distinguere quella che è la vera realtà dalla finta realtà”.
Ariston Story volume 6 §Copertina, grafica e impaginazione: EN Design – Natale Neri
Web Design, QR Code: Graziano Poretti, Alessandro Gallo e Andrea Doghetti – Due Metri.
Testi e interviste: Luca Ammirati
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