Con i suoi toni sopra le righe e testi irriverenti, la performance di Angelo Duro ha fatto discutere dentro e fuori dall'Ariston. Il direttore di Rai1 Stefano Coletta ha commentato così l'intervento del comico, andato in onda poco prima dell'una durante la seconda serata del Festival di Sanremo:
"Durante la performance di Angelo Duro mi trovavo anche io in platea, dove ho colto un doppio registro reattivo da parte del pubblico, che ho osservato con curiosità professionale: una parte di platea è rimasta adesa al racconto di Duro, mentre una parte di platea dissentiva.
Da qualche tempo Amadeus mi ha parlato di Duro, che io personalmente non conoscevo. E' un fenomeno molto forte, con un linguaggio altrettanto forte andato appositamente in onda in fascia notturna. Penso che il codice irriverente con cui ha raccontato, di fatto, l’ambivalenza che si annida nel pubblico e nel privato della nostra società sia uno sguardo legittimo, che credo non abbia scandalizzato solo per il linguaggio ma per la profonda quota di verità che ha portato al pubblico.
Ricordiamo quanti monologhi irriverenti hanno trovato spazio sul palco del Festival di Sanremo, anche negli anni precedenti e anche in modo più irriverente.
C’è una reiterazione di linguaggio forte, ma dobbiamo farci i conti perché incontra evidentemente molto favore nel pubblico, raccontando una spietata verità che in qualche modo fa ammutolire e sorridere le persone e che ha creato un interrogatorio interno a ognuno di noi. In fondo raccontava il conflitto nella vita tra dovere e volere, tra apparenza ed essenza: c’era un percorso di ragionamento non banale dietro".