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Festival di Sanremo | 08 febbraio 2023, 18:30

Da Varese a Sanremo, la storia di Alice Taglioretti e del suo amore per lo styling (Video)

Il suo negozio ad Arsago Seprio si chiama "Scarabeo Acconciature". Da anni durante il Festival si prende cura del look degli artisti

Da Varese a Sanremo, la storia di Alice Taglioretti e del suo amore per lo styling (Video)

Alice Taglioretti, classe 1994, è una giovane parrucchiera che da Arsago Seprio, piccolo paese in provincia di Varese, che anche quest’anno ha raggiunto Sanremo per la settimana del Festival. 

Insieme alla mamma Ivana ha un negozio, “Scarabeo acconciature” che compie proprio in questi giorni il suo diciottesimo anno di attività. Le due stylist del capello sono ufficialmente acconciatrici del Festival di Sanremo da ormai 13 anni, anche se negli ultimi anni è Alice a portare avanti l’attività nei giorni della kermesse.

La mia prima volta a Sanremo è stata nel 2018, è stata un’esperienza bellissima perché mi è capitato subito di poter lavorare con artisti importanti fin dal primo giorno. Una delle prime cantanti con cui ho lavorato è stata Elodie, e tanti ragazzi delle Nuove proposte. Devo dire che è sempre bello avere a che fare con queste persone, perché non sono persone che ti mettono a disagio, ma in realtà sono super disponibili e ti regalano tante emozioni”.  

Tra le richieste di acconciature strane e di colori di capelli un po’ fuori dal comune, Alice ricorda un episodio in particolare: “Il primo  giorno mi è capitato di ricevere la richiesta di creare un nido di rondine sulla testa di un’artista. È stato molto divertente da realizzare ed è un’acconciatura che è venuta parecchio bene. 

L’artista che me lo ha chiesto era Alice Caioli, una ragazza delle Nuove proposte che era in gara nel 2018, è stato divertente perché aveva questo abito molto semplice e sulla testa avevamo creato uno chignon enorme, su cui sembrava proprio che ci fosse un nido”.

I giorni di sanremo sono super frenetici per tutte le persone che vivono e lavorano qui. Q!ual è il segreto per riuscire a continuare a essere professionali pur facendo fronte alla stanchezza inevitabile?

L’ideale, secondo me, è vivere tutte le emozioni a pieno: grazie a questo si riesce a sopperire alla stanchezza, hai un’adrenalina addosso che ti aiuta a vivere tutto. Poi due giorni di riposo al termine del Festival ci vogliono, perché le energie che se ne vanno in questi giorni sono moltissime”. 

C’è qualche consiglio che ti sentiresti di dare a  qualche tua collega che vorrebbe avventurarsi in questo mondo? 

"Di fare questo tipo di esperienza solo se il proprio lavoro è anche la più grande passione della vita. È un lavoro che va fatto con tanto amore, senza pensare troppo alle richieste dei personaggi famosi: è giusto accontentarli, ma anche pensare che davanti si hanno delle persone umane, che spesso hanno bisogno di consigli da parte nostra come i nostri clienti". 

La tua passione per questo lavoro come è nata? 

"In realtà quando ero piccola non sognavo di fare questo da grande, io volevo fare la veterinaria e la pediatra, poi in realtà andavo in negozio da mia mamma e mi addormentavo guardandola lavorare con le sue clienti. Crescendo, appena sono arrivata in punta di piedi al lavatesta ho iniziato a lavare i capelli io stessa alle clienti. Da lì è partito questo grande amore per il mio lavoro, che porterò avanti per tutta la vita".

"Al termine di questa prima giornata di festival hai già avuto modo di incontrare qualcuno? 

Blanco, Mahmood, Nek e soprattutto il mio amato Renga".

Chiara Orsetti

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