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Attualità | 07 febbraio 2023, 07:11

Taggia: il campo Ezio Sclavi non riaprirà per gli allenamenti, Conio "Procediamo con cautela verso il bando, consegneremo struttura idonea"

L'ipotesi prevedeva alcuni interventi mirati, con l'interesse e l'approvazione della FIGC che aveva già effettuato un primo sopralluogo per prendere visione delle condizioni del campo tabiese.

È tramontata l'ipotesi di un'apertura parziale del campo da calcio Ezio Sclavi di Taggia. La struttura sportiva è chiusa dal 1° ottobre e rimarrà così ancora per i prossimi mesi. 

"Abbiamo preferito procedere con cautela - spiega il sindaco Mario Conioe serviranno ancora alcuni mesi di sacrificio poi verrà pubblicato il bando per il futuro affidamento, in modo da essere pronti per la prossima stagione calcistica". 

In prima battuta, si era ipotizzata una possibile riapertura parziale, già nei primi mesi di quest'anno, non per le partite ma per gli allenamenti. L'ipotesi prevedeva alcuni interventi mirati, con l'interesse e l'approvazione della FIGC che aveva già effettuato un primo sopralluogo per prendere visione delle condizioni del campo tabiese. Un percorso nel quale si è inserita anche l'Argentina Arma, società in seconda categoria che tra ottobre e dicembre, ha inviato due proposte al Comune per farsi carico della gestione della struttura sportiva chiusa. 

"La strada prospettata dal presidente Barisciani non è percorribile - taglia corto il sindaco - perchè è un bene pubblico e ci sono procedure da seguire. Ci sarà un bando che privilegerà il territorio e le sue numerose realtà sportive. Gli uffici stanno lavorando senza sosta sul bilancio e stiamo predisponendo un capitolo apposito per lo Sclavi. L'obiettivo è di fare gli interventi necessari a rendere la struttura idonea, legittima e in ordine". 

La riapertura dello Sclavi dovrà passare da una prima tranche di lavori. Circa 150mila euro che serviranno a coprire le opere manutentive su spogliatoi (la certificazione degli impianti elettrico e termico), la risistemazione del campo di gioco, un controllo sull'impianto luci, una verifica sulle tribune per valutare se siano collaudabili o da rimuovere. Infine, l'eliminazione di alcune costruzioni usate come magazzino, in quanto non autorizzate.

Stefano Michero

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