Pacato, ma deciso. Vittorio Sgarbi arriva a Sanremo per la settimana del Festival e come al solito non è mai banale. In occasione dell'inaugurazione del Virgo Village Sanremo a Villa Ormond, il sottosegretario alla Cultura ha colto l'occasione per far sentire sin da subito la sua presenza.
Come? Toccando tre tasti in particolare, parlando dell'attuale momento storico della musica italiana, affrontando una delle questioni politiche nate intorno alla kermesse in Parlamento e chiedendosi il perché dell'assenza sul palco dell'Ariston del vincitore dell'edizione 2022 del premio Premio Paganini: Giuseppe Gibboni.
"Mi pare strano che Amadeus non abbia ascoltato o forse non abbia ricevuto la richiesta del sindaco di Genova Bucci e del presidente della Fondazione Paganini di ospitare colui che ha vinto la 56esima edizione del Premio, dopo vent'anni un italiano - ha detto il noto critico d'arte -. Questo avrebbe dato una visione universale della musica con un 'Capriccio' di Paganini a Sanremo e anche collegarsi all'ultimo con lui sarebbe segno di visione".
Il sottosegretario non poteva poi mancare di toccare il tema spettacolo nel senso più letterale del termine. Ma anche delle polemiche che hanno accompagnato certe esibizioni in passato o che ne attendono nel futuro come la vicenda legata al testo di Rosa Chemical: "È naturale che a Sanremo appaia una figura che indica una mobilità del costume, del gusto e della sensibilità. Può non essere educativo se uno parte da parametri cristiani, però questo è un Festival laico".
Sgarbi infine, interpellato sullo stato di salute della musica italiana, ha rilanciato l'idea di coinvolgere il suo amico Morgan in una sorta di "restaurazione" o nuova visione del mondo musicale con una commistione tra musica contemporanea e classica.