Eventi - 06 febbraio 2023, 15:27

Monaco, emozione e tanti applausi nel Principato per Pupi Avati e il suo film "Dante" (Foto)

Boccaccio ripercorre, in una sorta di percorso spirituale, una parte del tragitto di Dante in esilio, da Firenze a Ravenna, facendo tappa nei luoghi dove egli si fermò, incontrando e raccogliendo i racconti degli ultimi testimoni ancora in vita

"Dante sapeva il nome di tutte le stelle!". Con questa toccante immagine, nata dalla fantasia del regista Pupi Avati, si conclude nel film "Dante" l'intenso dialogo a Ravenna fra Boccaccio e Suor Beatrice, la figlia del Sommo Poeta. Un incontro che corona il lungo e faticoso viaggio di Giovanni Boccaccio, ispirato al “Trattatello in laude di Dante”, in cui all’autore del “Decamerone” e biografo del padre della lingua italiana, viene assegnato il compito di portare 10 fiorini d'oro, a titolo di risarcimento simbolico “e tardivo”, alla figlia dell'Alighieri.

Boccaccio, rappresentato dalla recitazione di un intenso Sergio Castellitto, ripercorre infatti in una sorta di percorso spirituale una parte del tragitto di Dante in esilio, da Firenze a Ravenna, facendo tappa nei luoghi dove egli si fermò, incontrando e raccogliendo i racconti degli ultimi testimoni ancora in vita. Il film ci mostra un Dante uomo, attraverso un'attenta ricostruzione (Avati è ricorso alla consultazione di numerosi dantisti), unita all'inventiva cinematografica, ma anche attraverso la trasposizione da parte del regista della poesia della sua vicenda terrena intensa e dolorosa, “della sua meravigliosa fragilità”, della purezza del sentimento amoroso. E la vicenda umana dell'autore della Divina Commedia, ha conquistato il pubblico dei soci e degli amici dell'Associazione Dante Alighieri Comitato di Monaco, che venerdì scorso ha riempito il Théâtre des Variétés, alla presenza dell'ambasciatore di Francia Laurent Stefanini, dell’ambasciatore d'Italia Giulio Alaimo, della direttrice gGenerale del Dipartimento delle Relazioni Estere e della Cooperazione di Monaco Isabelle Rosabrunetto, di una delle attrici del film, la bravissima Morena Gentile e di numerose altre personalità. Ma è lo sguardo tra Dante, rappresentato dall'attore Alessandro Sperduti, e Beatrice (Carlotta Gamba), a rappresentare il momento centrale del film, fissando l'eternità dell'incontro che era avvenuto all'età di 9 anni.

Un film che, sottolinea Avati dialogando sul palco con il critico Lino Damiani al termine della proiezione monegasca, “per me è stato un atto di grande ambizione”. E poi il maestro del cinema italiano prosegue: “nel momento in cui mi sono trovato a girare le inquadrature in cui Beatrice e Dante si guardano non riuscivo a dire stop. Ero così sedotto da quello sguardo... 'In quel loro sguardo c'è l'emozione del mondo', dice Boccaccio nel film, ed infatti 'penso - aggiunge Avati - realmente che da quello sguardo sia partita gran parte della cultura dell'occidente. La dobbiamo a quello sguardo lì, a quella capacità di dichiararsi, di dire il proprio amore con un’intensità che lo rende eterno".

La serata è stata inaugurata dall’intervento del costumista degli abiti del film, Andrea Sorrentino, e si è conclusa con la premiazione del regista da parte della presidente Grazia Soffici con il Diploma di Alta Benemerenza conferitogli dalla Dante Alighieri Roma per il suo lavoro di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Si ringrazia EFG Bank (Monaco) per il contributo all’evento. 

Redazione