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Attualità | 30 gennaio 2023, 16:59

Valle Arroscia: i sindaci dicono un secco 'No' alla sospensione del servizio di Guardia Medica

Dura presa di posizione inviata al Presidente Toti, al Prefetto, al Presidente della Provincia e all'Asl

Valle Arroscia: i sindaci dicono un secco 'No' alla sospensione del servizio di Guardia Medica

L’Unione dei Comuni della Valle Arroscia ha manifestato, con una lettera inviata alla Regoine, al Direttore dell’Asl, al Prefetto, al Presidente della Provincia e ai Consiglieri regionali dell’imperiese, manifestando il totale ed assoluto dissenso rispetto alla decisione di sospendere il servizio di guardia medica in valle.

“Il problema dell'assistenza sanitaria risulta particolarmente sentito nel nostro territorio – evidenzia il Presidente dell’Unione, il Sindaco di Pieve di Teco Alessandro Alessandri a nome degli altri colleghi - che vede la presenza di una elevata percentuale di anziani rispetto alla popolazione residente e che, al contempo, soffre la distanza dai primi presidi sanitari (Imperia ed Albenga). In valle sono presenti due residenze protette: una a Pieve di Teco con circa 80 ospiti ed una a Borghetto d'Arroscia con circa 50. La possibilità di poter usufruire in modo continuativo del servizio di guardia medica rappresenta, quindi, un valido supporto concreto per far fronte a esigenze di un'utenza fragile che, è bene ricordare, essere presente sull'intero territorio”.

“La decisione, peraltro – prosegue - pare in contrasto con il nuovo progetto della ‘Casa di Comunità’ da voi individuata sul nostro territorio al fine di poter garantire una migliore offerta sanitaria, e va in conflitto con i più generali e imperativi doveri di tutela e salvaguardia del diritto alla salute che può dirsi effettivo e concreto solo con la previsione di servizi di prossimità erogati in maniera capillare e puntuale”.

I sindaci della valle chiedono, quindi, di voler rivedere la scelta e di riattivare a pieno regime un servizio fondamentale per i cittadini e per una corretta gestione sanitaria del territorio, senza andare a gravare sui pronto soccorso, già saturi e per i quali si deve cercare di garantire l'appropriatezza di accesso, e sulle aree dell'imperiese e del dianese che vedrebbero scoperti i loro territori per diverse ore nei casi in cui fossero necessari interventi in Valle Arroscia.

Carlo Alessi

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