Giovedì 26 Gennaio presso il Liceo Artistico "Amoretti" di Imperia e nella giornata di Venerdì 27 Gennaio al mattino presso l'Aula delle Magnolie del Liceo Cassini di Sanremo e alle ore 16 presso la Galleria del Rondò nel capoluogo sarà inaugurata la mostra curata dall'Aned Nazionale "Sterminio in Europa" che sarà visitabile sino al 31 gennaio e presso la Biblioteca civica "Lagorio" in occasione delle Celebrazioni Ufficiali del Giorno della Memoria promosse dalla Prefettura di Imperia, dall'Amministrazione Comunale di Imperia , dalla Provincia di Imperia, dal Provveditorato agli Studi e dall'Istituto Storico della Resistenza.
La Sezione Aned di Savona e Imperia ha organizzato questi appunta per celebrare il Giorno della Memoria con la Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz - Birkenau, e per ricordare le vittime innocenti dello sterminio: ebrei, oppositori politici, militari che dopo l'8 settembre 1943 non aderirono all'infamia della Rsi, Testimoni di Geova, omosessuali la presentazione del libro scritto dal professor Costantino Di Sante il libro "Criminali del campo di concentramento di Bolzano: deposizioni, disegni, foto e documenti inediti".
Il libro è denso di documenti che testimoniano l'orrore degli aguzzini e delle aguzzine che picchiavano, torturavano e uccidevano i prigionieri come avveniva negli altri lager europei gestiti direttamente dalla SS. Il campo di Gries -Bolzano di via Resia entra in funzione nell'agosto 1944 dopo che il campo di Fossoli viene smantellato dai nazisti con l'avanzata degli alleati e la liberazione di Roma.
Progettato per 1.500 prigionieri su di un’area di due ettari, con un blocco esclusivamente femminile e di 10 baracche per gli uomini, viene successivamente ampliato e raggiunge una capienza massima di circa 4.000 prigionieri. Il campo di concentramento (Polizei - Durchgangslager) di Bolzano ed ha ereditato dal campo di Fossoli tutta la struttura gestionale della SS, tra cui il comandante del campo Karl Titho che ne rimase il comandante fino alla chiusura il 3 maggio 1945
Il campo di Bolzano fu gestito interamente dalle SS di Verona, e furono internati a Gries soprattutto prigionieri politici, partigiani (o familiari di partigiani presi in ostaggio), ebrei, “zingari” e prigionieri alleati, donne e bambini, Bolzano insieme alla Risiera di San Saba (l'unico campo di sterminio sul suolo italiano) sono stati i "centri" nevralgici della deportazione, dell'internamento e dello sterminio di prigionieri.
Nel suo studio sul campo pubblicato nel giugno 2004 (Uomini, donne e Bambini nel lager di Bolzano), Dario Venegoni Presidente dell'Aned Nazionale e figlio di Ada Buffolini e di Carlo Venegoni antifascisti e deportati entrambi nel lager di Bolzano, documenta i nome e le generalità di 7.809 deportati, e ipotizza che il numero complessivo dei deportati in questo campo si sia aggirato attorno alle 9.500 unità. Numerosi sono i trasporti che tra l’estate 1944 e il febbraio 1945 partono per Ravensbrück, Flossenbürg, Dachau, Auschwitz, e per Mauthausen, portando migliaia di deportati che non fanno più ritorno.
Sulla base del lavoro di ricerca di Italo Tibaldi, Dario Venegoni ha documentato i nomi di 3.405 deportati verso i campi del Reich, e di 2.050 uomini, donne e bambini
che da quel viaggio non hanno fatto ritorno. Nel campo fu attivissima una organizzazione di resistenza, in stretto contatto con una struttura di appoggio esterna. Decine di persone, dentro e fuori del campo, sono impegnate in una pericolosissima attività di assistenza ai deportati, con particolare attenzione a coloro che vengono inseriti nei trasporti verso i campi di sterminio.
Tra i prigionieri vi era anche Mike Buongiorno che nel settembre 1944 fu arrestato dalle SS, perchè facente parte della Lotta partigiana e condannato a morte della SS dopo essere stato rinchiuso a San Vittore, venne deportato come "Triangolo Azzurro" prima a Bolzano dove anche lui subì terribili torture e sevizie e successivamente venne deportato nel campo di lavoro di Reichenau dove sopravisse. Nel 2000 a Verona si tenne il processo a uno dei carnefici del lager Michael Seiferte da quel momento anche grazie alle Testimonianze dei sopravvissuti che deposero in Aula il ricordo del campo di Via Reisa è rifiorito.
Con l'importante lavoro del professor Costantino Di Sante le conoscenze sul lager nazista di Bolzano hanno fatto dei decisivi passi avanti. Il "libro nasce dal ritrovamento – scrive Di Sante – di alcuni fondi di documenti inediti che descrivono la catena di comando nel lager di Bolzano e del comando nazista insediato presso l’edificio del Corpo d’Armata e documentano in modo inoppugnabile alcuni crimini di cui le SS e la Gestapo si macchiarono in via Reisa e in città". Durante la presentazione sarà proiettato il documentazione "Gli ultimi mesi, il Lager di Bolzano"