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Politica | 23 gennaio 2023, 07:11

Rifiuti, la Provincia di Imperia recupera un gap storico: via libera ai 3 Ambiti e start per i lavori del biodigestore di Colli

La scorsa settimana tema caldo in Assemblea dei sindaci e consiglio provinciale

Rifiuti, la Provincia di Imperia recupera un gap storico: via libera ai 3 Ambiti e start per i lavori del biodigestore di Colli

Rifiuti al centro delle discussioni che la scorsa settimana hanno animato l’Assemblea dei sindaci e il consiglio provinciale: via libera ai tre Ambiti territoriali e dopo le pratiche tecniche autorizzative e qualche lungaggine burocratica prende inizio l’avvio dei lavori dell’avvio del famoso “biodigestore di Colli”, destinato a ricevere il conferimento e a smaltire i rifiuti dell’intera provincia oltre a quelli dei contigui comuni savonesi di Andora, Testico, Stellanello.

Gli affidamenti stanno andando a regime, le quote di differenziata sono cresciute esponenzialmente, il conferimento potrà presto, quindi, avvenire nel moderno impianto unico. Gli ambiti di affidamento, ovvero le zone in cui è diviso il territorio provinciale per fare “sistema” e quindi economie di scale per la raccolta dei rifiuti, diventano tre: il Ventimigliese, il Sanremese e l’Imperiese. Contemporaneamente, appunto, è stato  annunciato dal presidente Claudio Scajola  il prossimo start per i lavori del biodigestore di Colli.

Vale la pena quindi ripercorrere le tappe di un percorso che in pochi anni ha cambiato la politica della gestione del rifiuto in uno dei territori che era rimasto più indietro in assoluto in ambito nazionale, basti infatti pensare che soltanto nel 2014 la gestione della raccolta avveniva in ordine sparso e disorganizzato tra i 67 comuni e i rifiuti di tutta la provincia viaggiavano addirittura fuori regione a costi elevatissimi.

Paradossalmente proprio nel 2015 quando la provincia era già data per abolita (ma poi con il referendum bocciato andò diversamente) con la prima amministrazione di secondo livello presieduta da Fabio Natta, insediatosi a maggio, iniziò la svolta politica sul tema rifiuti. In pochi mesi venne realizzata l’ultima discarica (tra l’altro la prima discarica interamente pubblica sul territorio ligure) evitando i costosi trasferimenti di rifiuti negli impianti sparsi nel nord Italia.

Nel contempo, dopo il fallimento del cd appalto Tradeco, che riguardava 36 comuni del territorio, la situazione gestionale risultava tra l’altro più confusa che mai essendo i comuni pressoché abbandonati a sé stessi con i sindaci costretti ad assumersi la responsabilità di procedere con ordinanze urgenti. In un anno esatto grazie agli uffici e all’azione politica della Provincia, precisamente nel maggio 2016, venne adottato un Piano d’ambito che riduceva dai potenziali 67 bacini di affidamento (tanti quanti i comuni) a 7 bacini provvisori (sino al 30 dicembre 2020) e 4 definitivi dal 1º gennaio 2021.

Si trattò del superamento di un frazionamento territoriale atavico e una resistenza culturale che sulla materia aveva comportato ritardi ingiustificati nel raggiungimento degli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata, ritardi che avevano causato innegabili ripercussioni anche nella fase dello smaltimento dei rifiuti. I bacini, poi confermati con successiva delibera del marzo 2018, sono stati così individuati: Ventimigliese, Sanremese 1, Sanremese 2, Vallate del San Lorenzo/Val Prino, Imperiese, Valle Impero/Valle Arroscia, Dianese/Andorese) e, appunto, dal 1/1/2021 quattro bacini di affidamento definitivo: Ventimigliese, Sanremese, Imperiese Dianese.

Diego David

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