"Stop ai massacri in Iran", l'appello della segretaria provinciale della Cisl Antonietta Pistocco

“Come donna sono indignata dalle efferate violenze, sopraffazioni, torture, uccisioni che ogni giorno vengono perpetrate in Iran contro bambine, ragazze, donne, contro uomini giovani e meno giovani che non vogliono arrendersi ad un mondo senza libertà, senza rispetto, senza futuro e senza gioia", a scriverlo in una nota è la segretaria provinciale della Cisl di Imperia Antonietta Pistocco.  

"Non si può rimanere indifferenti, non ci si può assuefare alla barbarie, alla crudeltà truce e alla totale violazione dei diritti elementari… E’ spaventoso il baratro che si è aperto, un buco nero in cui il male genera altro male, sempre più mostruoso. Non possiamo neanche veramente immaginare a quali vessazioni, a quali umiliazioni siano sottoposte queste giovani vite nelle mani dei loro torturatori, quanto profondo sia il dolore, così terribile che spesso chi riesce ad uscire dal carcere tenta poi il suicidio. Pensiamo all’angoscia dei familiari che non possono parlare per paura di ulteriori ritorsioni verso i loro cari, costretti ad assistere a processi farsa che portano a pene capitali – contrarie alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo".

"Ammiro il coraggio e la fierezza delle donne e del popolo iraniano, che combattono a mani nude contro un regime che porta avanti un’interpretazione distorta dei dettami islamici per mantenere un potere assoluto. Ho sentito affermare dal leader religioso Ali Khamenei che le donne occidentali non sono libere perché vanno al lavoro. Come dirigente sindacale affermo con forza che non c’è niente di più sbagliato. Il lavoro è dignità, è possibilità di affermare la propria personalità, di mettere a frutto i propri talenti, dà autonomia ed autostima, è possibilità di crescita personale e permette di contribuire al benessere della propria famiglia e della propria comunità".

"La Cisl di Imperia condanna fermamente la violenta repressione delle manifestazioni per la libertà in Iran e avanza la richiesta a chi si impegna in politica di affermare con forza la necessità di ristabilire regole rispettose della vita umana".

"Alziamo la voce perché quando si lede un diritto in qualsiasi parte del mondo si diffonde in modo pericoloso la percezione che è possibile andare contro i valori della persona umana, vuoi perché donna, o perché disabile, diversa, fragile, straniera…

Un pensiero alle ragazze afghane in lacrime perché non possono più andare a scuola”, conclude la Pistocco.