E’ arrivata anche sulle pagine nazionali di ‘Vanity Fair’, la storia di Miriam Colombo, bellissima 21enne di Ospedaletti che, dalla nascita, è costretta a convivere con la fibrosi cistica.
Per Miriam, che è iscritta al secondo anno di Medicina all’Università di Genova, un continuo andirivieni tra casa e ospedale per una patologia che accumula secrezioni in tutto il corpo, soprattutto nell’intestino e nei polmoni. Con il sorriso sulle labbra, che l’ha sempre contraddistinta in questi anni di lotta alla sua malattia e con la volontà di parlarne e farne parlare, Miriam si è concessa alle domande del periodico nazionale di costume.
“Ricordo le terapie in reparto con tenerezza – ha detto Miriam ai giornalisti di Vanity Fair - come un momento di coccola da parte dei miei genitori. La malattia mi ha tolto tanto, a cominciare dalla spensieratezza e dalla leggerezza con cui affrontare la quotidianità”.
Miriam ha spiegato come debba dedicare 5 ore al giorno alle terapie ma ha sempre cercato di vivere come una normale giovane della sua età: 8 aerosol al giorno, 30 minuti alla volta di fisioterapia respiratoria, 40 pastiglie e 3 punture di insulina quotidiane. Ha frequentato il Liceo, dalla terza in poi, sfruttando le lezioni via web e ora, risponde sempre al periodico nazionale: “Frequento il secondo anno di Medicina e il mio sogno è restituire tanto quanto mi è stato dato”.
Per la malattia di Miriam, che quest’anno è stata anche testimonial per ‘Telethon’, sono stati usati due correttori e un potenziatore, visto che la giovane di Ospedaletti ha dato risposte importanti ed è anche entrata nel trial di ricerca.
Per Miriam, che come abbiamo sempre evidenziato, ha affrontato e sta affrontando la sua malattia con il sorriso e la grinta di una leonessa, sognando un futuro concreto, come ha dichiarato a Vanity Fair: “Dopo un passato incerto ora il futuro è concreto,libero dalla malattia, dalla tosse, dai dolori fisici, dalla paura. Ho ricominciato a nuotare e rido senza tossire”. Nei prossimi anni Miriam (“Nella mia nuova vita”) sarà una dottoressa “Per dare al mondo della medicina quanto potrò, visto che gli devo la vita”.