Si è insediato oggi al Palazzo del Governo il neo prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, che oggi pomeriggio ha incontrato i professionisti dell’informazione per presentarsi ufficialmente alla provincia. Romeo, che sostituisce Armando Nanei, andato in pensione il 1° dicembre scorso, ha 59 anni ed è originario di Cassano nello Jonio, in provincia di Cosenza, arriva a Imperia dopo essere stato vice prefetto vicario a Genova dal 3 giugno 2019. Laureato in Giurisprudenza, è entrato nell'amministrazione civile dell'Interno nel settembre del 1990. Nell'aprile del 1991 è stato assegnato alla prefettura di Pistoia come vice capo di gabinetto. Dal maggio 2001 al febbraio 2008, sempre in Prefettura a Pistoia, ha svolto le funzioni di capo di gabinetto e nel 2006 è stato promosso vice prefetto. Dopo aver ricoperto il ruolo di capo gabinetto in prefettura a Livorno, dal 2010 al 2012 è stato vice prefetto a Massa Carrara. Poi, fino al 2019, ha ricoperto lo stesso ruolo a Pisa e infine a Genova. E’ stato più volte commissario straordinario in vari comuni della Toscana.
“Mi anima il desiderio di lavorare in uno spirito di servizio con la collettività, ha dichiarato il neo prefetto. In tema di immigrazione, protezione civile, sicurezza pubblica compreso il controllo sull' andamento dei pubblici uffici è mio intento conoscere bene il territorio, partendo dal territorio, incontrando tutti i sindaci dei comuni da quello più popoloso, a quello più piccolo. Due comuni sono commissariati (Ventimiglia e Aurigo ndr) uno dal mio capo di gabinetto e uno dal dottor De Lucia che ho conosciuto in Toscana. Ho lavorato anche io come commissario nel Comune di Viareggio, risanando in parte il debito di 200 milioni di euro”.
“La questione di Ventimiglia è molto complessa, ha sottolineato. Quello che posso rilevare dall’osservatorio di presidenza dei richiedenti asilo è che le richieste di asilo, provenienti da cittadini stranieri che stanziano a Ventimiglia non sono molte e ciò fa pensare a quella che è la realtà ossia che gli stranieri presenti a Ventimiglia vogliono andare in Francia e attraversare il confine altrimenti avrebbero richiesto l’asilo alla mia Commissione. Adesso è prematuro dire come voglio affrontare la questione, certamente porrò la massima attenzione d’intesa con il Ministero dell’Interno per ricercare insieme diversi approcci al problema che è talmente complesso in quanto non investe solo il problema di Ventimiglia, ma va affrontato anche in quadro di rapporti internazionali".
"Il mio obiettivo prioritario è quello di dare un’attenzione particolare agli abitanti di Ventimiglia, ha chiosato Romeo, ossia di tutelare la sicurezza e la tranquillità degli abitanti di Ventimiglia. Sono disponibile ad affrontare qualsiasi problema, ma essendo un prefetto della Repubblica italiana mi pare consequenziale che io affronti il problema tenendo a cuore i cittadini di Ventimiglia”.
In quest’ottica il prefetto Romeo ha assicurato la massima interlocuzione con tutte le forze dell’ordine e in particolare, riguardo a questa tematica con la polizia di frontiera e infatti ha già incontrato il questore Peritore “perché occorre agire sul territorio e col territorio” e il sindaco Scajola con cui vi è stato “un incontro molto cordiale nel comune intento di applicare il principio costituzionale tra Stato ed Enti locali. Mi propongo di avere uno spirito di totale servizio con tutti i sindaci nel bene della collettività. Ringrazio quindi il ministero dell'Interno anche per la sede che mi ha assegnato. Sono contento di stare qua, perché adoro la Liguria, Imperia e una città bellissima, credo che non sia seconda a nessuno in Italia come località di mare”.
Non è mancato, durante l'incontro odierno, una riflessione sulla presenza della criminalità organizzata in provincia di Imperia. "Conosco i commissari che sono stati a Bordighera e Ventimiglia, ha evidenziato Romeo, in quanto entrambi i comuni sono stati sciolti per mafia. Nel corso della mia carriera ho lavorato sull'accesso ispettivo e su questo ci sarà la massima attenzione. Ritengo che sia necessario avere anche un quadro costante su chi giunge nei comuni maggiormente 'attenzionati'".
"Avere dei profili sulle persone o personalità, soggetti che aprono un'attività, ha specificato il neo prefetto, entrano a far parte di una comunità o entrano in contatto con soggetti attenzionati dalle forze dell'ordine. Di questo ho già parlato con il Questore e sarà oggetto di un monitoraggio costante perché le infiltrazioni mafiose si possono arginare con i provvedimenti che la legge demanda al prefetto, quali l'accesso e l'interdittiva antimafia, quando vi è un monitoraggio sui diversi profili e fenomeni anche quelli mai accaduti che le forze dell'ordine rilevano in una certa città e vanno approfondito sotto il profilo investigativo-antimafia. Ciò vuol dire che qualora ci dovessimo accorgere, tramite questa azione di monitoraggio che dovrà costante, di situazioni tali da far pensare che possano esserci delle infiltrazioni mafiose allora bisogna agire senza se e senza ma".