Recuperati nuovi spazi all’interno della Fortezza dell’Annunziata a Ventimiglia grazie a PITEM PA.C.E (Patrimonio, Cultura, Economia), progetto semplice Salvaguardare. Il progetto, finanziato con fondi nell'ambito del programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia “Alcotra”, si pone perciò l’obiettivo di rifunzionalizzare alcuni locali della fortezza per creare spazi pubblici, allestiti e aperti ad un utilizzo organizzato per favorire la visita di turisti, l'accoglienza a residenti e visitatori di passaggio in modo tale da fornire loro la conoscenza dei territori Alcotra nelle loro componenti storiche, tradizionali e culturali.
Per tale scopo è prevista la rifunzionalizzazione di tre diversi locali: nel livello 0 il locale n. 13 sarà un office, piccolo spazio di servizio da dotare delle predisposizioni impiantistiche utili alla veicolazione del cibo e di supporto per ditte di catering, mentre il locale 9 sarà uno spazio con funzione polivalente per accoglienza, potrà essere usato come punto di aggregazione per ospitare piccole esposizioni temporanee, anche tematiche, incontri, presentazioni oppure come area ristoro per il consumo di preparazioni della cucina tradizionale con prodotti a km zero. Nel livello –1, invece, nel locale n. 27 verrà allestita un’installazione interattiva per la visita virtuale della circostante area Alcotra, in grado di anticipare le sensazioni che potranno essere vissute direttamente sul territorio con la funzione di stimolare l’attenzione e l'interesse di residenti e turisti all'approfondimento e la visita dei luoghi di interesse.
L'intervento di recupero è un risultato importante per la città di Ventimiglia. "Un percorso importante che ha permesso, grazie a uno sforzo comune, di portare risultati molto positivi" - dichiara il commissario straordinario di Ventimiglia, Samuele De Lucia – "E’ stata un’iniziativa articolata, bella, internazionale. Ringrazio tutti i dirigenti e i funzionari comunali che hanno dato una mano dimostrando che la collaborazione può portare a ottimi risultati. Siamo particolarmente soddisfatti".
"Il progetto è inserito in un piano integrato tematico che ha l’obiettivo di individuare e valorizzare il patrimonio meno noto nell’area Alcotra (Alpi Latine)" – afferma Francesca Carosio, funzionario di Regione Liguria – "Verrà realizzato anche un allestimento multimediale immersivo, dalla ditta The Buss, che racconterà il rapporto tra costa ed entroterra caratterizzato da un'esperienza virtuale per invitare le persone a scoprire la bellezza del luogo".
Il progetto principale dei lavori redatto dall'architetto Adriano Palmero è stato approvato con determinazione n. 334 del 16/04/2021 per un importo complessivo finanziato di 150.000,00 euro suddiviso in 116.609,43 euro per lavori a base d’asta, di cui 10.617,54 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso e 33.390,57 euro per somme a disposizione dell’amministrazione. "I locali, che verranno completati con fondi POR-FESR 2007-2013 Asse 4/Az 4.1, presentano i resti della pavimentazione originaria posta ad un livello inferiore rispetto alle nuove presenti nei vani adiacenti già completati. Per assolvere agli obiettivi del progetto la proposta di intervento si pone in continuità con la tipologia adottata a tale livello della fortezza, mediante posa di massetto e nuova pavimentazione previo rilievo e protezione della pavimentazione originaria. Per il locale 13 verrà creata una controparete tecnica e controsoffitto in cartongesso per il passaggio della predisposizione impiantistica" - illustra il progettista, direttore dei lavori di ristrutturazione alle sale del Forte dell’Annunziata a Ventimiglia e responsabile della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, l'architetto Adriano Palmero - “Il locale n. 27 al livello -1, ex archivio comunale e prima ancora camerata dei militari, presenta la pavimentazione originaria con striscia centrale in lastre di arenaria e mattonato posto di coltello su un lato, oltre ai resti di una pavimentazione più recente in cementine in precarie condizioni di conservazione. Si propongono due soluzioni di intervento: una soluzione analoga al metodo adottato al piano superiore con posa di pavimentazione uniforme in battuto di cocciopesto sovrapposto alla pavimentazione originaria mentre l'altra ipotesi è il restauro complessivo della pavimentazione, con mantenimento della striscia centrale, ripristino delle porzioni di mattonato non planare, e battuto di calce nelle parti con materiale postumo e degradato oggetto di demolizione. Le pareti e la volta dei locali stanza 9 e 27 preparate per la tinta a calce bianca come già presente o pigmentata con ossidi e terre naturali. I locali saranno dotati di un impianto di riscaldamento”.
"Nella stanza 27, nel livello -1, era prevista la demolizione dei pavimenti a margine della passatoia in pietra e loro sostituzione con pavimento continuo in battuto di coccio pesto. Prima della demolizione dei pavimenti è stata eseguita la lavorazione preparatoria per il trattamento di finitura della pareti e volte del locale. In particolare si è provveduto alla raschiatura di strati di pittura superficiali incoerenti per raggiungere il livello dello strato di intonaco originario. Si è quindi eseguito un intervento di pulitura delle superfici con idrolavaggio e loro struccatura. Le pareti cosi preparate sono state completate da un primo strato di imprimitura uniforme a base calce e da una successiva velatura con tinta neutra di finitura sempre a base calce" - fa sapere Palmero - "Successivamente sono stati demoliti a mano o con ausilio di piccolo martello demolitore i pavimenti per raggiungere il fondo della volta, sul quale è stato steso il primo massetto in cls di rinforzo e supporto per la posa del pavimento di finitura. Sono stati altresì eseguiti gli interventi demolitori per la predisposizione impiantistica prevista sottotraccia".
"Nella stanza 9, al livello 0, si è scoperto un massetto di cls non idoneo per il supporto del coccio pesto, si è quindi proceduto come nella stanza sottostante attraverso la sua completa demolizione. Una lavorazione complessa e laboriosa è stata eseguita per il sollevamento della passatoia in arenaria al fine di portarla a livello con i pavimenti delle stanze limitrofe. L’intervento a comunque conservato nella sua interezza la pavimentazione come presente in origine" - rivela Palmero.
"Il finanziamento PITEM P.A.C.E., progetto semplice salvaguardare, per la parte relativa ai lavori di restauro affidati al Comune di Ventimiglia per la somma omnicomprensiva di 150.000,00 euro ha consentito di mettere le basi per restituire al pubblico i locali 9, 27 e 13 della fortezza. Rimangono per il completamento del progetto l’allestimento della stanza 27 in fase di progettazione da parte della Regione Liguria, e l’allestimento della stanza 9 e 13 da definirsi in accordo con i medesimi enti nell’ottica della gestione degli spazi recuperati. L’auspicio è che questo ulteriore spazio recuperato serva da stimolo per il completamento del restauro della fortezza comprensivo dei prospetti, il tutto come peraltro già valutato da un un progetto preliminare predisposto dallo scrivente, su richiesta dell'Amministrazione comunale depositato in data 24/09/2012. I lavori intrapresi hanno consentito una dettagliata conoscenza del bene e delle sue potenzialità quale contenitore di grande valore monumentale da aprire alla città. La strada per portare a compimento il recupero della fortezza è tracciata, al di là degli aspetti funzionali, e deve continuare a condursi promuovendo nuovi interventi di qualità, volti alla tutela e conservazione degli importanti segni che ancora testimoniano la sua storia ed il suo valore architettonico" - conclude Palmero.
I lavori, iniziati a luglio del 2021 e conclusi nel gennaio del 2022, sono stati affidati all'impresa Matuzia s.r.l. "I lavori più importanti sono iniziati tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta con l’allestimento del museo. Piano piano sono stati recuperati diversi locali fino ad arrivare all'intervento odierno" - sottolinea il responsabile del procedimento, l'ingegnere del comune di Ventimiglia Cesare Cigna, coadiuvato dall’assistente al Rup, l’architetto Marco Marchesi.