È stata inaugurata ieri pomeriggio, presso l’ex chiesa Anglicana, la mostra “Il Novecento a Bordighera: dall’Europa all’America” a cura dell’Archivio Balbo. Mariani, Piana, Balbo, Nestel, von Kleudgen, Cavalla, Pelosini, Bilinski sono solo alcuni degli autori di cui sarà possibile ammirarne l’opera fino all’8 gennaio. Un'occasione per approfondire la stagione che va dall’inizio del Novecento agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale.
Un nuovo prestigioso evento d’arte nella Città delle Palme che è il Prologo di un’altra mostra “Cronache del ‘900”, che andrà in scena dal 6 aprile al 1° maggio, sempre nell’ex chiesa Anglicana: “Nel momento storico che vedeva l’Europa rivoluzionata da un vortice di innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche, la nostra città creò i presupposti di una consapevolezza culturale che avrebbe raggiunto il suo apice negli anni Cinquanta. Se Claude Monet trascorse a Bordighera alcuni mesi di ispirazione e meraviglia, unico fu l’intreccio di personalità e talenti che la scelsero come residenza tra l’inizio del Novecento e il periodo immediatamente precedente la seconda guerra mondiale. In quei decenni la nostra città fu, infatti, residenza di molti grandi artisti che si ispirarono alla sua naturale bellezza per dipingere e creare, ognuno con il proprio stile. Con questa mostra perciò celebriamo l’unione straordinaria di quei talenti che insieme diedero vita allo spirito che alimentò lo slancio di una rinascita postbellica che non esiterei a definire straordinaria” - commenta il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito - “Fu allora, infatti, che si piantarono i semi per il momento culturale unico che Bordighera visse negli anni Cinquanta con Giuseppe Balbo e poi tra gli altri Cesare Perfetto, Jean Cocteau, Jean Guerin e il senatore Raoul Zaccari. La mostra racconta quel percorso così peculiare e lo fa con dipinti di molti artisti italiani e stranieri, alcuni dei quali inediti. Per questa ragione l’esposizione inaugurata è anche il prologo di un altro evento, dedicato proprio a questi protagonisti della nostra storia, che verrà organizzato in primavera. L'impegno dell'amministrazione è infatti quello di continuare a investire sulla cultura. Desidero ringraziare Marco Balbo, curatore dell’Archivio Balbo e di questa mostra, e il consigliere Claudio Gavioli, che è stato l’ideatore, perché il loro impegno e la loro passione hanno dato vita ad un progetto che è davvero prezioso, ricco di forti valenze artistiche e storiche”.
“Abbiamo pensato, dopo alcune valutazioni, di poter reinterpretare la visione dei pittori che hanno frequentato Bordighera nel Novecento e soprattutto per dare poi spazio a quello che è stato un periodo molto importante: gli anni Cinquanta, periodo in cui sono state fatte le mostre dei pittori americane" - dice il consigliere comunale e ideatore della mostra Claudio Gavioli - “All’inizio del novecento Bordighera era un piccolo borgo sul mare, apprezzato da molti artisti italiani e stranieri. Alcuni lo frequentavano per poche settimane come Claude Monet, altri come Hermann Nestel, Federico Von Kleudgen, Pompeo Mariani, invece, lo elessero a dimora. Questi pittori frequentavano il bel mondo aristocratico della città delle palme. Giuseppe Ferdinando Piana venne incoraggiato ed aiutato da Garnier e Meissonier a studiare pittura e anni dopo Giuseppe Balbo incontrò l’arte negli zoccoli della figura equestre disegnata da Meissonier su un pilatro di villa Garnier. La corte della Regina Margherita richiamò, inoltre, alcuni docenti in pensione dell’Accademia Albertina di Torino come Giuseppe Cavalla e Andrea Marchisio che nel ‘24 accolsero Balbo come allievo. Gli artisti Balbo, Gagliolo, Maiolino e il fotografo Ferroli erano il gruppo storico che portò la cultura bordigotta e dall'incontro con Cocteau e Guggenheim sono nate le mostre dei pittori americani che hanno rappresentato un periodo molto importante per l'arte bordigotta. L'influenza che c'è stata da parte di artisti inglesi, tedeschi e americani ha creato un importante gruppo culturale che ha portato avanti l'arte bordigotta fino ai giorni nostri”.
“L'Archivio Balbo è un'associazione culturale nata per condividere l'archivio storico di Giuseppe Balbo, le testimonianze che lui ha raccolto durante la sua attività a Bordighera come pittore, maestro d'arte e promotore culturale. E' stato l'artefice delle mostre della pittura americana. La mostra nasce dal desiderio di ricordare le radici che diedero vita ad un movimento culturale spontaneo” - afferma Marco Balbo, presidente dell’Archivio Balbo - “A nome dell’Archivio Balbo sono lieto di ringraziare che ci ha aiutato a realizzare questa prima mostra, a cominciare da Claudio Gavioli, che ha fatto partire l’idea”.
La mostra “Il Novecento a Bordighera: dall’Europa all’America”, inaugurata alla presenza di autorità civili e militari, è corredata da un catalogo dedicato e sarà aperta fino a domenica 8 gennaio, dalle 15.30 alle 18.30, tutti i giorni, eccetto il 24, il 25 e il 31 dicembre.