Politica - 22 dicembre 2022, 17:21

Imperia, out i sottopassi sugli argini: un intero quartiere isolato. Saluzzo (Idt): "Ma ai pedoni chi ci pensa?"

“Mancanza totale di programmazione, per raggiungere il centro di Oneglia residenti, in particolare anziani, costretti a compiere lunghi tragitti”, sottolinea il capogruppo di minoranza

L’imprevisto allagamento avvenuto ieri nel sottopasso di via argine sinistro ha suscitato le reazioni più disparate, inevitabilmente condite da una buona quanto giustificata dose di ironia. Ma chi non ride affatto è il pedone che, anche oggi che non piove, dalla zona a nord della ex ferrovia si vede chiusa ogni via d’accesso alla città”.

Il capogruppo di 'Imperia di Tutti' Roberto Saluzzo interviene così in merito alla situazione dei sottopassi sugli argini.

Da molti mesi è chiuso il sottopasso della ex stazione (cd galleria Zamprogno), cosi come per lungo tempo è stato chiuso per lavori il citato sottopasso dell’argine sinistro - prosegue - l’unico modo che ha chi abita al di là della ferrovia (e parliamo di una bella fetta di cittadini) per andare a piedi in centro città è raggiungere e oltrepassare il cavalcavia davanti al carcere. Sarebbe stato logico attendersi che almeno alla riapertura del sottopasso dell’argine ai pedoni fosse finalmente garantito un comodo passaggio ma, allagamenti o meno, così non è. Tra lo sconcerto generale, è addirittura spuntato un cartello di divieto, tanto surreale quanto inedito non fosse già capitato nel vecchio secolo per i capricci di un dirigente, poi rimediati dall’allora Giunta Berio. In effetti la sistemazione, si spera non definitiva, del sottopasso dell’argine sconcerta. Un muro di contenimento della nuova rampa ciclo pedonale, questo sì definitivo, che procede a zig zag e la cancellazione del passaggio pedonale”.

Un divieto inevitabilmente disatteso dai pedoni, la maggior parte anziani o persone non automunite, che in qualche modo in città ci devono andare, sfidano la gimcana a stretto contatto dei veicoli che oggi procedono spediti più che mai nel costituito senso unico mare-monti - conclude - se il pedone a Borgo San Moro evita il totale isolamento grazie ad un provvisorio corridoio, pensiamo che una qualche soluzione, immediata, vada trovata per i pedoni residenti nella zona argine sinistro-vecchia stazione. E poiché la critica riteniamo debba essere propositiva ci permettiamo di suggerire due soluzioni di pronta e facile realizzazione: sull’argine, richiedendo una temporanea disponibilità del proprietario privato, si potrebbe realizzare un camminamento che colleghi via Brea a via Nobel; dalla vecchia stazione, è ancora più semplice (c’è da abbattere un metro quadro di un muretto) e realizzare un corridoio dal retro del sottopassaggio, oggi soppresso, collegando via Garessio a Via Berio. Chi di dovere siamo certi provvederà ad eliminare subitamente questi incresciosi problemi. Ciò detto, resta lo stupore per il fatto che nessuno, tra i tanti che ne hanno competenza tecnica prima che politica, abbia pensato ad un problema che riguarda le persone più deboli. Quelle appunto che non possono muoversi con i veicoli e che dovrebbero essere messe al primo posto, non all’ultimo. Questo semplice ragionamento vale per oggi ma anche per in futuro, se vogliamo smetterla di pensare ad una città costruita solo a misura d’auto”.

Redazione