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Politica | 19 dicembre 2022, 20:16

Porto turistico di Imperia, il sindaco Scajola: “Solo io potevo farlo uscire dal casino in cui era precipitato"

"Colpa di chi ha fatto saltare la baracca e di indagini fatte coi piedi”. In consiglio comunale battaglia tra maggioranza e opposizione sulla vicenda dello scalo. Abbo (Iac) “il sindaco dovrebbe chiedere scusa”. Il consigliere Gaggero parla della demolizione del capannone della cantieristica e si commuove

Porto turistico di Imperia, il sindaco Scajola: “Solo io potevo farlo uscire dal casino in cui era precipitato"

Un groviglio, colpa di chi aveva fatto saltare la baracca nel 2011. Ci siamo fatti male da soli”, così il sindaco Claudio Scajola ha introdotto, in apertura della seduta odierna di consiglio comunale, la pratica relativa allo slittamento della concessione demaniale marittima definitiva in capo alla Go Imperia, la partecipata che ha in gestione provvisoria lo scalo turistico di San Lazzaro, evocando l'annosa questione politico-giudiziaria dello scalo.

C’è stato anche chi come il consigliere di ‘Cambiamo’ Gian Franco Gaggero che ha parlato, commuovendosi, della demolizione del capannone della cantieristica (non a norma). Ha detto il primo: “La colpa è degli esposti e di indagini che sono stati fatti con i piedi. Ho la responsabilità politica della svolta turistica, a partire dal 1983 con i mezzi dei portuali davanti alla porta del Comune, così nel 1990 quando non si voleva la piscina. Il mondo era cambiato ma nessuno se ne era reso conto. Se mi sono candidato per salvare una città che stava morendo, un peccato di superbia, avendo pensato che solo io potevo far uscire dal casino in cui questo porto era precipitato”.

La delibera di proroga della concessione provvisoria per l’anno 2023 alla Go Imperia -ha aggiunto il primo cittadino - sarà l’ultima. Pensiamo di portare già nella prossima primavera in consiglio quella definitiva. Le pratiche sono completate attendono di essere assemblate”. L’ex ministro ha poi ripercorso le ultime tappe: “Nel gennaio 2020 c’è stato l’incameramento delle opere portuali da parte dell’Agenzia del Demanio, comprese le opere non finite. Successivamente si è verificata la possibilità che ci sono le risorse per completare il porto senza ricorrere a finanziamenti privati. Poi c’è stata una vertenza con uno dei progettisti del porto, l’architetto Morasso, che sosteneva la tesi che gli elaborati progettuali fossero i suoi con transazione da parte della Go Imperia di 100 mila euro. Liberi da questo problema, si è indetta una gara con un’unica offerta per predisporre la parte progettuale. I tempi sono stati rispettati e proprio ieri il progetto completato è stato consegnato. Si è concordato che il professor Rossi, incaricato per il Piano di impresa si incontrino per definire i passaggi successivi".

"Ci sono grosse responsabilità da parte da chi ha fatto saltare la baracca nel 2010 e nel 2011. Speriamo che nella primavera si possa arrivare all’affidamento. Su queste vicende abbiamo dovuto districare 400 ricorsi, lavoro immane per uscire da questo groviglio in cui era precipitato il porto Il bilancio di Go Imperia chiude in pareggio con utile di 7mila euro”.

Il capogruppo di ‘Imperia di tutti, Imperia per tuttiRoberto Saluzzo ha sottolineato le responsabilità nel fallimento dell’operazione porto di Francesco Bellavista Caltagirone.

Fabrizio Risso (Pd) ha definito le opere a terra “Eccessivamente invasive” e ha ricordato, in sede di replica che “la decadenza della concessione era stata decisa per la mancanza degli stati di avanzamento lavori”. Guido Abbo (Imperia al centro): “Sul cosa fare siamo d’accordo, sul come, abbiamo dei distinguo, sulla progettazione, ad esempio. Buttare sulla città questi fabbricati enormi, mi sembra un impatto devastante sotto il profilo ambientale ed ecologico, oltre ad essere insostenibile dal punto di vista economico. Acquamare ha utilizzato le risorse per cercare di salvare la casa madre Acquamarcia, senza che la politica imperiese che l’aveva creata controllasse, cosa non capita, purtroppo dagli elettori. Il sindaco dovrebbe chiedere scusa”.

Per la maggioranza ha preso la parola il consigliere Giovanni Montanaro (Imperia Insieme): “Qua siamo chiamati a decidere la proroga non a parlare di progetti. Se il progetto non vi piace decidete di no. Oggi decidiamo di portare avanti l’operazione come pubblico esce fuori qualcuno che richiama la campagna elettorale. Il porto sarà il volano della ripresa economica di Imperia”.

Andrea Landolfi (Obiettivo Imperia): “Ci sono state persone che hanno sofferto per il porto, e oggi noi parliamo di chi ha fatto saltare la baracca. Chi ha inneggiato per la caduta del porto dovrebbe farsi un esame di coscienza”. Davide la Monica (Cambiamo): “L’obiettivo deve essere l’ultimazione del porto, attraverso la conduzione pubblica, attraverso la Go Imperia”, il suo collega di gruppo Gian Franco Gaggero ha ricordato commuovendosi la demolizione del capannone della cantieristica (non a norma).

Sono contento di questa pratica , in particolare per le persone che non ci sono più. Che non si riproponga quel clima orrendo, come leggo da qualche parte”, ha concluso Scajola.

La pratica è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza allargata al centrodestra e di ‘Imperia di tutti’.  Astenuti Iac e Pd. Non ha votato il consigliere Giuseppe Falbo.   

Diego David

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