La notizia che l’inquinamento da plastica è senza dubbio uno dei problemi più gravi del nostro pianeta è rimbalzata agli onori della cronaca dopo che l’Assemblea delle Nazioni Unite svoltasi a Nairobi ha approvato una risoluzione storica intitolata End Plastic Pollution: Towards an international legally binding instrument. Un accordo internazionale legalmente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica da presentare entro il 2024 che affronti l’intero ciclo di vita della plastica dalla progettazione, alla produzione e smaltimento.
Il Gruppo Cozzi Parodi, che ha fatto della tutela dell’ambiente la sua ‘mission’, nel 2019 ha firmato un accordo con la società LIFEGATE di Milano, che si occupa di inquinamento, per una cessione in comodato d’uso del SEABIN.
Il Seabin è un cestino di raccolta rifiuti in grado di raccogliere 1,5 kg al giorno di detriti al giorno. Si tratta di un raccoglitore galleggiante ormeggiato nel porto di Marina degli Aregai e più precisamente alla banchina H e che, nel corso delle stagioni, fa la spola tra la banchina H e la banchina B: individuati come gli angoli di maggiore accumulo dei detriti (principalmente plastica e mozziconi di sigarette) per ripulire cosi il mare dai rifiuti abbandonati in acqua. Posizionato in queste banchine dove venti e correnti tendono a far convergere i rifiuti galleggianti viene messo nell’acqua con la parte superiore al livello della superficie e grazie all’azione della pompa e della corrente è in grado di trattare fino a 25.000 litri d’acqua all’ora in modo da far convogliare i detriti all’interno del dispositivo. I rifiuti così catturati restano all’interno del cestino mentre l’acqua ripulita ritorna in mare. Il SB viene svuotato e ripulito ogni settimana. Si trova ancorata al porto degli Aregai dal 2019, anno in cui è stata data in comodato d’uso dalla società Life Gate di Milano.
Come emerge dalla tabella negli ultimi 8 mesi, da aprile a novembre, sono stati raccolti 11,5 kg di rifiuti. Un numero basso e a spiegazione di ciò interviene l’attività di sensibilizzazione e animazione da parte degli operatori e ormeggiatori del Gruppo volta a indurre i diportisti ad una attenzione nello smaltimento dei rifiuti. Questa è la spiegazione di un quantitativo così basso di raccolta rispetto alle potenzialità di SeaBin. Infatti sono stati molti a raccogliere gli inviti a ‘non sporcare’ le acque del mare e a provvedere ad una raccolta differenziata anche a terra.