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Attualità | 10 dicembre 2022, 10:24

Dolceacqua: nuova impronta della cultura Megalitica rappresentata da un cromlehc e un menhir in località Cima Mai Mona

Il cromlech di Cima Mai Mona si trova a 750 metri di altitudine in posizione dominante sulla dorsale spartiacque Nervia Roja lungo un pendio dove si è reso necessario per interrare i monoliti costruire un terrapieno

Dolceacqua: nuova impronta della cultura Megalitica rappresentata da un cromlehc e un menhir in località Cima Mai Mona

La parola cromlech è un prestito del gallese che deriva da (da 'crom', curva, e 'lech', pietra) che indica un monumento costituito da grandi pietre verticali, antico retaggio della corrente culturale Megalitica che ebbe sviluppo nell’estremo Ponente Ligure nel periodo Neolitico, IV-III millennio a.C.
Il cromlech di Cima Mai Mona scoperto da Archeonervia di Andrea Eremita si trova a 750 metri di altitudine in posizione dominante sulla dorsale spartiacque Nervia Roja lungo un pendio dove si è reso necessario per interrare i monoliti costruire un terrapieno. Scelta del luogo non casuale dovuta dalla necessità di poter spaziare da quella altezza un vasto orizzonte a 360 fino al mare che suggerisce un forte legame con l'osservazione astronomica, in particolare i movimenti del sole. Ipotesi che si rafforza dalla presenza sul luogo  di un menhir. Cromlehc formato da un cerchio di 5,60 metri di diametro realizzato con 22 massi infissi nel terrapieno che per dimensioni si accosta a quanto ha prodotto nella sua veste meno monumentale il Megalitismo europeo.

La realizzazione del monumento preistorico su Cima Mai Mona (Cima della Grande Madre - Mai nel dialetto di Rocchetta e di Pigna ha il significato di grande) suggerisce la volontà di rappresentare il cerchio solare nel sito cerimoniale dei clan tribali stanziati nella Val Roja e nella Val Nervia dove sacerdoti astronomi praticavano riti religiosi in occasione dei solstizi e degli equinozi indicati dalla spada d’ombra del menhir proiettata su punti fermi fissati al suolo. Eventi magici che sancivano la morte e la rinascita della natura, la loro assicurazione di vita sulla terra.

Redazione

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