“I migranti non hanno servizi, né assistenza, non hanno nulla e questo non è umano e così noi facciamo la nostra piccola parte come cittadini: aiutare il prossimo, che è un senso civico, un dovere, secondo me” - ha dichiarato una volontaria della parrocchia di San Rocco a Vallecrosia, Isabella Virgilio. Sono tanti i volontari che, a turno, si recano il martedì sera a Roverino, frazione di Ventimiglia per donare un pasto caldo e beni di prima necessità ai migranti, che si fermano nella città di confine prima di tentare di varcare il confine nonostante la Francia abbia intensificato i controlli sia a Ponte San Ludovico che a Ponte San Luigi.
"Siamo volontari della chiesa di San Rocco gestita da don Rito, che prima era alla parrocchia della Madonna della Misericordia a Roverino che alcuni anni fa, dietro consiglio del vescovo, aveva aperto la chiesa delle Gianchette per accogliere tutti i migranti che passavano. Facevamo 800 pasti al giorno sempre come volontari“ - ha spiegato Isabella Virgilio - “Adesso abbiamo ricominciato sempre con don Rito e veniamo qui per dare un pasto caldo ai migranti“.
“Ci sono dei volontari che preparano i pasti, come la pasta, in parrocchia e poi noi ci ritroviamo a Roverino e distribuiamo quello che viene preparato per aiutare queste persone in cammino che in questo momento non sono aiutate da nessuno. Non c’è più un centro di accoglienza e quindi dormono sotto al ponte al freddo e senza essere tutelati” - racconta la volontaria - “Prepariamo sui 100, 120 pasti a sera. È un pasto dignitoso, di solito prepariamo pasta calda con un contorno di sugo o di verdure in base anche a quello che riusciamo ad avere in cucina ma è sempre qualcosa che dà sostanza e nutrimento. Sono pasti caldi e poi diamo anche acqua e tè caldo. Inoltre ci organizziamo anche per la spazzatura in modo da lasciare il più pulito possibile. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare il nostro dovere da bravi cristiani”.
I migranti, che aumentano ogni settimana, non sanno dove andare e cosa fare ma possono contare sull’aiuto dei volontari. “L’aumento non si è verificato solo in queste ultime settimane, sicuramente il fatto che ci sia questa diatriba tra il governo italiano e francese ha fatto in modo che non riuscissero più a passare in tanti quindi sicuramente ci sono più persone ma non sono mai mancate. Non perdiamo di vista che sono esseri umani, il perché sono andati via non ci interessa, umanamente è giusto accoglierli e dargli un qualcosa di dignitoso” - fa sapere la volontaria.
“Raccogliamo anche beni di prima necessità, come coperte, vestiti, sacchi a pelo, scarpe, tutto quello che può aiutarli a superare le notti all’aperto e al ghiaccio. Sono tutte raccolte che facciamo tra volontari. Quello che arriva noi lo distribuiamo" - conclude la volontaria - “Non sempre c’è tutto quello che serve, spesso chi arriva prima è più fortunato”.