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Attualità | 04 dicembre 2022, 07:31

Pornassio: ieri mattina a 'Ponti' l'intitolazione del parco parrocchiale alla memoria di don Francesco Drago

Il Vescovo Borghetti ha celebrato una Santa Messa, accompagnata dalle melodie del coro parrocchiale di San Dalmazzo, tanto caro al defunto sacerdote.

Ieri mattina a Ponti di Pornassio il vescovo di Albenga, Mons. Guglielmo Borghetti, ha presieduto la cerimonia di intitolazione del parco parrocchiale alla memoria del defunto don Francesco Drago.

Il vescovo ha celebrato una Santa Messa, accompagnata dalle melodie del coro parrocchiale di San Dalmazzo, tanto caro al defunto sacerdote. Al termine è stato servito un rinfresco offerto dalla Locanda Lo Scoiattolo e da altri abitanti del paese.

La memoria di don Drago, che è stato prevosto di Pornassio per molti anni, dal 1967 alla sua morte, avvenuta nel 2010, è ancora viva nella vallata. “È sembrato naturale dedicare questo parco a don Drago – dicono i promotori - non solo perché stiamo parlando di un bene storico di proprietà della parrocchia, ma soprattutto perché è da sempre stato caro agli abitanti di Pornassio, e se negli anni ha avuto diverse destinazioni, in qualche modo è sempre rimasto strettamente legato alla vita del paese”.

L’intitolazione del parco è stata anche l’occasione per l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione fatta da volontari competenti e laboriosi, opere che negli anni si erano rese necessarie, anche se il parco non si è mai trovato in condizioni di degrado. Alcuni lavori saranno completati con l’arrivo della bella stagione.

La festa di ieri, perché di una vera festa si è trattato, è stata anche l’occasione per far rivivere il ricordo di un sacerdote che ha davvero segnato la storia degli ultimi decenni di Pornassio. “L’ho conosciuto bene – dice Paola Costa - avendolo frequentato da bambina e da giovane ragazza, e ne ho apprezzato la schietta e generosa umanità, talvolta malamente nascosta da un atteggiamento burbero”.

I partecipanti di ieri, nonostante l’inclemenza del tempo, hanno testimoniato che queste considerazioni non sono solamente di Paola Costa, ma anche di tanti che da lui hanno ricevuto solo del bene. Don Drago viene ricordato come un uomo perfettamente inserito nel suo territorio, amante della caccia ed esperto raccoglitore di funghi, ma anche come un prete attento alle persone e alle loro necessità, che è stato, secondo la felice espressione di una persona a lui cara, il collante della Alta Valle Arroscia.

Redazione

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