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Eventi | 03 dicembre 2022, 19:35

'Violetta Resti', un film horror di produzione sanremese con tecnici e cast del panorama ponentino

Il mediometraggio, dalla cui sceneggiatura è stato tratto il romanzo La bambina delle violette, è ambientato in diversi paesi dell'entroterra imperiese e omaggia in toto il regista Mario Bava nativo appunto di Sanremo

'Violetta Resti', un film horror di produzione sanremese con tecnici e cast del panorama ponentino

Sono iniziate lo scorso ottobre le riprese del mediometraggio horror Violetta Resti, una produzione sanremese che comprende tecnici e cast del panorama ponentino. Il mediometraggio prodotto da Zuccherarte Ponente sarà ultimato prima dell'estate e sarà successivamente presentato alla cittadinanza e inviato ai festival del settore.

Diretto dal regista sanremese Riccardo Di Gerlando il film è interpretato dal giovane Andrea Ganzerla, Nicoletta Napolitano,Elio Marchese, Franco La Sacra,Nicoletta Cino, dal giovanissimo Stefano Miano e dai piccoli Loredana Hutupasu e Lorenzo Di Gerlando.

Questa la trama:

Mario Drool è uno scrittore di libri horror per ragazzi. Per cercare la tranquillità necessaria a scrivere il nuovo romanzo, si reca in un piccolo paese dell’entroterra ligure. A causa della sua allergia al profumo dei fiori, incontra rapidamente l’ostilità degli abitanti, per i quali è tradizione regalare violette ai nuovi arrivati. A parte il parroco e pochi altri, infatti, lo scrittore si ritrova di giorno in giorno più isolato, ancora di più quando, venuto a conoscenza di una leggenda locale, quella della bambina delle violette, comincia a fare domande per utilizzare la storia come scheletro della sua opera. Ma si tratta davvero di una semplice leggenda, pur intrisa di particolari spaventosi? A caro prezzo lo scrittore scoprirà quanto è labile il confine tra realtà e leggenda e a cosa siano disposti gli abitanti di un piccolo paese per difendere le loro tradizioni.

Il film dalla cui sceneggiatura è stato tratto il romanzo La bambina delle violette, scritto da Di Gerlando in collaborazione con lo scrittore anconitano Roberto Ricci, è ambientato in diversi paesi dell'entroterra imperiese e omaggia in toto il regista Mario Bava nativo appunto di Sanremo. Bava (Drool in inglese) è stato un autore contrastante del nostro cinema. Molto amato dal pubblico, pochissimo dalla critica di allora. Un autore che è considerato "maledetto", ma solo perché "maledetto" era l'esclamazione di chi, in piena notte, si svegliava in preda agli incubi scatenati dalla proiezione di un suo film. Creatore di scene splatter agghiaccianti, ha raccontato il lato oscuro del cinema italiano, fino ad allora costituito solo da risate e lacrime, scombinando le carte e portando la cinepresa, e con essa anche lo spettatore, verso regioni sconosciute. Ha scombinato le carte e allo stesso tempo ha improvvisato delle regole che sono diventare d'oro per ogni sceneggiatura horror o thriller che si rispetti. Dal suo stato mentale sono emersi i nostri peggiori incubi. Ed un solo nome per la definizione del più grande maestro dell'horror italiano: Mario Bava.

La fotografia del mediometraggio è curata da Michele Sculco, l'audio da Giancarlo Pidutti e le scenografie da Traudi Modena, le musiche originali da Christian Vinciguerra  e le fotografie di scena sono di Giuseppe Trifirò.

C,S.

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