Al Direttore - 03 dicembre 2022, 17:39

Nuovo progetto del Lungomare di Bordighera, un lettore solleva qualche obiezione: "Verrà persa un'unicità!"

Dopo la presentazione pubblica, il dibattito sul nuovo progetto del Lungomare si è acceso e il lettore Luca De Vincenzi, da cittadino, esprime la sua opinione sul progetto di riqualificazione del Lungomare

Quando ero bambino spesso andavo al mare a piedi. Nel tragitto, con i miei fratelli, facevamo sempre una sosta dalla fontana quadrata dove giocavamo con l'acqua e con altri bambini, mentre la zia che ci accompagnava chiacchierava con le mamme e le nonne. Diventato padre portavo via dal mare i miei figli nelle ore calde e andavamo in Passeggiata, mentre loro dormivano nel passeggino io leggevo un libro sotto la fresca ombra delle araucarie.

Il Lungomare di Bordighera è forse una caso unico in tutta la Riviera ligure. Una lunga area pedonale, a valle illuminata dal sole, con ampi spazi per passeggiare, correre, giocare, partecipare a manifestazioni e mercati, con una vista impareggiabile sulla Costa azzurra e tramonti dai colori straordinari; a monte gli splendidi giardini ombreggiati da alberi monumentali offrono occasione di sosta al fresco e nella quiete, sulle numerose panchine presenti si può leggere o chiacchierare e mentre i più piccoli prendono confidenza con le piante, nascondendosi o arrampicandosi, i giovani cercano intimità.

La Passeggiata mare, insomma, è stata ottimamente concepita da chi ci ha preceduto: il sole, il movimento, la folla, l'azione lungo il mare si contrappone all'ombra, la sosta, l'intimità, la quiete dei giardini, come le due facce di una stessa medaglia, una preziosa medaglia che contraddistingue Bordighera da oltre un secolo.

In questi giorni è stato presentato alla cittadinanza il progetto di riqualificazione del Lungomare. Vedendo le immagini di come è stato pensato per il futuro, il Lungomare che abbiamo oggi cambierà radicalmente, non solo alla vista ma soprattutto nella fruizione.

Il principio ispiratore del progetto è ben diverso e ben distante dalla concezione di chi allora aveva progettato l'intera area. Ciò si evince dall'incipit della relazione tecnica, dove si legge che: la relazione dei giardini con la passeggiata è irrisolta: i giardini risultano isolati e quasi “inaccessibili” ed è soprattutto indefinita la loro relazione con il percorso a mare. Partendo da questa interpretazione (che personalmente non condivido per come da sempre vivo io la Passeggiata mare), gli architetti sono arrivati al loro progetto, nel quale i giardini vengono “agganciati” e resi parte integrante della Passeggiata. La Passeggiata, si legge nella relazione del progetto, è concepita come un sistema unico che si dilata verso monte per comprendere ed integrare i giardini e gli spazi verdi al mare.

Le parole della relazione diventano evidenza guardando le immagini del progetto: i giardini non esistono più, ovvero non si può passeggiare all'ombra delle araucarie né sono presenti aree di sosta all'interno dei giardini. Esistono solo delle grandi aiuole che dividono la passeggiata dalla ciclabile e, in alcuni punti, la ciclabile dalla ferrovia. Tutta l'area ombreggiata, intima, sarà destinata al passaggio delle biciclette e non ci saranno più gli spazi per il gioco nel verde, per il relax, per la lettura, per le chiacchere nella quiete.

Se verso monte la fruizione degli spazi sarà stravolta rispetto ad oggi anche verso mare la situazione cambierà notevolmente. La realizzazione di un filare di palme “chiuderà” il Lungomare fra il nuovo filare e l'alberata monumentale restringendo il campo visuale sul fondo della Passeggiata e facendo perdere la ampia visione prospettica verso l'orizzonte, verso la costa azzurra, sui variopinti ed unici tramonti bordigotti.

Il sistema diventa unico, integrato, dal mare verso monte, da levante a ponente. Un'altra unicità si perderà, per poter guardare, ancora una volta, al passato con nostalgia.

Luca De Vincenzi