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Economia | 28 novembre 2022, 14:19

La differenza tra il regolamento dei giochi in Italia e in Europa

Il gioco d’azzardo esiste dalla notte dei tempi ma, come sappiamo, non funziona allo stesso modo in tutta Europa

La differenza tra il regolamento dei giochi in Italia e in Europa

Il gioco d’azzardo esiste dalla notte dei tempi ma, come sappiamo, non funziona allo stesso modo in tutta Europa. Difatti, il gambling è oggi soggetto a leggi nazionali e, al momento, non esiste ancora una legislazione europea condivisa. Malgrado ciò, il gioco d’azzardo cresce, soprattutto nell’online.

Se in Italia esso è regolamentato con delle leggi nazionali seguite dal controllo di un ente pubblico come l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ma non in tutta Europa è così. Vediamo alcuni casi.

Cominciamo dalla Germania, paese distante da noi in termini di sistema legislativo e, pertanto, emblematico delle differenze tra stati in Europa. Il governo tedesco, infatti, ha mosso alcuni passi avanti verso la legalizzazione del gioco, fornendo nel 2008 la possibilità di giocare alle scommesse dei cavalli, salvo poi revocare questa concessione. Nel 2012 ha finalmente aperto alle licenze online fornendone 23 diverse, con validità variabili.

Passiamo ora alla Francia, paese molto vicino a noi per tradizione, storia e cultura, anche legislativa. La Francia, non a caso, è uno dei primi paesi ad aver legalizzato il gioco d’azzardo in ogni sua forma. Nel 1988 fu legalizzato il gioco d’azzardo terrestre, norma poi estesa per il gioco d’azzardo online nel 2010. Nello stesso momento, fu concesso ai privati l’accesso al mercato del gambling, aumentando di fatto la concorrenza e gli introiti del settore.

Per quanto riguarda la Spagna il sistema non cambia poi di molto. Difatti, anche in Spagna il gioco d’azzardo è legale in ogni sua forma e la norma più recente in materia risale al 2011, momento in cui fu allargata la possibilità di giocare anche online, in un epoca immediatamente successiva a quella francese. Ultimamente, la Spagna sta pensando a un lieve restringimento dell’attività di gambling, cercando magari – come già fatto dall’Italia – di ridurre il numero di pubblicità e sponsorizzazioni.

Vediamo ora un paese distante da quelli citati, sia per geografia che per storia, la Finlandia. Il gioco d’azzardo in Finlandia è ancor oggi completamente statalizzato. La norma in questione risale ormai alla seconda guerra mondiale e, nonostante i suoi quasi ottant’anni, resiste stoicamente. L’Unione europea si è mossa al fine di allentare la morsa statale del paese. I primi risultati si sono visti e hanno concesso ai giocatori la possibilità di provare i casinò stranieri, come disponibile sulla pagina di CasinoHEX sui black jack casino.

In ultima posizione troviamo il Regno Unito che, come sappiamo, non appartiene ormai più all’Unione Europea ma di fatto rappresenta sempre un importante paese del vecchio continente ed è, com’è noto, la patria del gioco d’azzardo, specie per quel che concerne il betting sportivo.

Il Regno Unito è stato il paese che per primo ha legalizzato il gioco d’azzardo online nel modo più completo ed estensivo possibile. Non a caso, il gambling online in UK rappresenta oltre il 40% del totale, occupando il 10% dei lavoratori complessivi del settore.

Ad oggi vi sono oltre 1.000 operatori in possesso di una regolare licenza concessa dall’Autorità britannica, un dato in netta crescita rispetto sia al 2018 che al 2017 e 2016 quando gli operatori erano 888, poi 780 e infine 744. La metà degli operatori è britannica, il 21% ha sede a Malta e il 7% a Gibilterra.

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