San Biagio della Cima celebra la Giornata nazionale degli alberi. Nell’ambito del progetto “Un albero per il Futuro”, promosso dall’Arma dei carabinieri forestali, oggi gli alunni della scuola primaria e dell’infanzia hanno reso omaggio alla “Madre Terra” e hanno ricordato il celebre scrittore Francesco Biamonti con la “Festa dell’albero”. Un’iniziativa organizzata in collaborazione con il Comune, le associazioni “Amici di Francesco Biamonti”, “U Bastu” e i carabinieri forestali.
Gli alunni delle scuole di San Biagio, che hanno lavorato durante l’anno scolastico a progetti finalizzati al rispetto dell’ambiente e alla sensibilizzazione artistico-letteraria, dopo aver incontrato i carabinieri forestali con i quali hanno approfondito curiosità sulla fauna e la flora locale, accompagnati dagli insegnanti, hanno appeso su un albero, nel parco giochi, nuove frasi tratte dai libri dello scrittore Francesco Biamonti, attento e sensibile osservatore delle magiche ed indefinite atmosfere che regala il paesaggio, e hanno messo in scena uno spettacolo per i genitori e tutti i presenti, tra i quali anche il sindaco Luciano Biancheri, l'assessore Massimo Biancheri e Liria Aprosio, presidente del Lions Club Ventimiglia.
In seguito nel suggestivo parco produttivo - letterario di San Biagio si è svolta, con la fattiva collaborazione della stazione dei carabinieri forestali di Rocchetta Nervina, la piantumazione di lecci, cornioli, olivi ed un albero di Falcone, piante amate da Biamonti e simbolo della civiltà ligure-mediterranea, come spunto di riflessione sull’importanza del rispetto e della cura verso la natura che, come ricorda un famoso Cantico, “ci alimenta e ci sostiene”.
"Biamonti ha vissuto sempre a San Biagio della Cima ed è morto qua. Ha scritto i suoi libri non lontano da qua e ha vissuto a pieno la vita nel territorio del Ponente ligure. Biamonti ha sempre posto molto l'accento sulla necessità di avere un'attenzione verso questo territorio, molto bello ma anche molto fragile visto che è a rischio idrogeologico e di cementificazione" - dichiara Corrado Ramella - "Lui diceva due cose sulla Liguria molto importanti: 'Esistono due Ligurie, quella della costa devastata dal cemento e quella verticale che è una specie di un'austera castiglia che è la vera Liguria. Io sono sul confine', cioè stava in un posto in cui c'erano le vere tracce della Liguria ma c'erano anche i rischi della cementificazione, di non averne cura o di interventi troppo pesanti. Questo dobbiamo tenere conto, secondo me, quando parliamo di territorio ligure e di interventi sul territorio: avere cura di un territorio molto fragile. E' il discorso che viene fatto oggi parlando della valorizzazione dell'albero e dell'ulivo. Per lui erano tutte cose importanti. Gli alberi significativi per la Liguria diceva che erano soprattutto l'ulivo ma anche il leccio, l'olivastro o il pino d'Aleppo. Aveva un'attenzione nei confronti della natura e nei suoi scritti ne parla molto".
Era presente anche Giovanna Maccario, la signora del Rossese, vincitrice del “Premio Speciale Viticoltore dell’Anno 2023”, messo in palio dal Gambero Rosso, che per l’occasione ha sottolineato l’importanza della cura del territorio, attraverso la coltivazione della vite: "E' una grande soddisfazione per me e per tutto il territorio aver vinto il Premio Speciale Viticoltore dell’Anno 2023" - commenta Giovanna Maccari - "La cura deve essere costante nel nostro territorio, quindi non si parla solo di muretti a secco e di coltivazioni ma anche di un tipo di coltivazione che sia rispettoso dell'ambiente".