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Attualità | 18 novembre 2022, 16:35

Imperia, Antonio Carli: “Ecco la mia ricetta per il 'Cavour'. Aperto almeno 100 giorni all’anno” (videointervista)

"La città è senza teatro da 20 anni, mi fa specie che la gente non si ribelli, è sintomo di encefalogramma piatto”, dice l’attore e regista imperiese

Imperia, Antonio Carli: “Ecco la mia ricetta per il 'Cavour'. Aperto almeno 100 giorni all’anno” (videointervista)

L’attore e regista imperiese Antonio Carli, ospite della nostra redazione di via Schiva a Imperia per il ‘Caffè Forte’ di oggi pomeriggio parla del teatro Cavour e di cosa avrebbe fatto per farlo rivivere se fosse stato nominato direttore artistico, svelando anche un retroscena:  “Claudio Scajola il nostro sindaco era in campagna elettorale e una sera davanti a 100 persone mi presentò come il futuro direttore artistico del teatro cosa che mi inorgoglì non poco. Allora io gli mandai una proposta su un progetto culturale e l'ho ritrovata nelle mail è del 31 gennaio 2019, quindi è il pre pandemia, poi sappiamo tutti quello che è successo”.

Tra poco ci saranno di nuovo le elezioni, quindi non sappiamo se ci sarà ancora questo sindaco, volevo dire, quindi, alla città che cosa avrei fatto io se fossi diventato direttore artistico del teatro, visto che è non finito e, quindi, almeno per questa legislatura ce lo scordiamo”.

Il teatro doveva diventare motore culturale per la città, non si può pensare che un teatro funzioni 8 volte all’anno. La città di Imperia era già senza teatro da 20 anni, il teatro per funzionare deve fare almeno 100 date, per farlo esistere per farlo sentire alla città devono esserci almeno le porte aperte 100 volte all'anno. Poi ci sono i saggi, io avevo immaginato di fare dei corsi di recitazione, corsi di alto perfezionamento per cantanti, ballerini fare musica lirica, musica sinfonica ,balletto,, teatro musica anche moderna concerti, ad esempio, mio padre aveva portato Gaber perché non trovare interpreti di teatro-canzone?

“La cosa che mi fa specie è che la città accetti il fatto che siamo da vent'anni senza teatro in maniera assolutamente amorfa, che non si ribelli, questo è un segnale molto molto grave segno di un encefalo piatto”.  

Diego David, regia di Mirko D'Alessandro

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