Dopo la notizia relativa all’acquisto della ‘Porto di Sanremo Srl’ da parte del gruppo ‘Reuben’, che di fatto porta una sola azienda alla gara per il bando che dovrà affidare i lavori che rivoluzioneranno tutta la zona del porto vecchio nel pieno centro della citta.
“Lo scopriremo a metà febbraio – ci ha detto il Sindaco Alberto Biancheri – ma inizialmente voglio ringraziare Walter Lagorio, che ha portato il progetto del quale mi sono subito innamorato e che mi ha fatto capire come sarebbe stravolta in meglio tutta la zona. Un progetto che rilancia l’approdo ma che vede un cambiamento radicale di via Nino Bixio e piazza Bresca. Lagorio ha fatto scelte diverse ma ora l’importante è continuare nel progetto, uno dei motivi che mi ha portato a ricandidarmi tre anni e mezzo fa. I progetti vanno seguiti e ci vuole tanto tempo, combattendo giorno per giorno come ad esempio l’abbattimento del cosiddetto Ecomostro”.
Si è incontrato, negli ultimi giorni, con i due gruppi? “Reuben e Lagorio si stanno parlando tra loro da diverso tempo e mi hanno informato direttamente dell’accordo”. Quali rassicurazioni ha ricevuto, in particolare dal gruppo acquirente? “Sono quelle che ci interessano, ovvero di portare a termine l’opera secondo l’interesse pubblico e le nostre idee, altrimenti decade il progetto”.
C’è il timore che qualcuno parli di ‘eccesso di potere’ sull’area portuale di Sanremo? “Penso di no, il gruppo Reuben ora controlla Portosole ed è normale che ci sia un interesse anche sull’altro approdo. Sicuramente ci vuole un rapporto collaborativo con gli imprenditori e che l’obiettivo sia lo stesso per entrambi. Per noi è importante che l’approdo sia ‘vivo’ e che le opere di interesse pubblico devono essere garantite dal privato. Il porto è un primo passo, perché vedremo nei prossimi anni ulteriori progetti che arriveranno dai privati, che andranno a migliorare anche la zona tra i due approdi, senza dimenticare Santa Tecla e la via verso l’ex stazione ferroviaria. Nel 2030 ci ritroveremo una zona rivoluzionata e, il fatto di non aver ancora messo mano sull’ex scalo ferroviario è relativo solo a progetti più ampi, che partono proprio dal porto. Ora noi partiremo, dopo il Festival, sulla ristrutturazione dell’immobile per far partire un point turistico, senza dimenticare la sua illuminazione, visto che fa parte della nostra storia”.
Sanremo sta cambiando e tutto parte dal progetto ‘Pigna Mare’. Ora ci sono tre importanti progetti, tra Palazzetto dello Sport, parcheggio sotto piazza Eroi e proprio il porto. Secondo lei è quello più importante dei tre? “Quello di Borea è un progetto molto più ampio e, anche la chiusura di piazza Borea D’Olmo e il primo tratto di via Matteotti erano proprio per terminare l’opera del ‘Pigna Mare’. Non dimentichiamo l’importanza del ‘Franco Alfano’, bloccato per 22 anni. Poi i cantieri nautici sul porto, lo scolmatore che hanno sbloccato la ‘zona rossa’, gli interventi su piazza Eroi dopo i lavori all’Annonario e lo spostamento dei chioschi dei fiori per mettere ordine nella zona. Grazie a questo, in futuro potremo ricevere nuovi progetti che miglioreranno ulteriormente la zona portuale”.
Manca un anno e mezzo alla sua scadenza in qualità di Sindaco. Pensa di poter dare il via nel suo mandato ai lavori del porto? “Ma forse si, me lo auguro. Speriamo di non avere le difficoltà vissute negli ultimi anni, tra Covid, aumento dei costi, la guerra e molto altro. La situazione è difficile ma Sanremo è appetita dai privati, anche se ovviamente c’è da superare pure la burocrazia. Importante per il rispetto delle leggi e la grande trasparenza. Però quando il progetto del porto vecchio presentato 5 anni fa, va a bando tra due mesi, fa pensare”.
Al prossimo Sindaco quale progetto consiglierebbe da attuare a breve? “Sicuramente la zona della costa tra Santa Tecla e l’ex stazione, ma noi lasceremo sicuramente una traccia”.