“Una ricerca sociologica tesa a capire qual è il rapporto dei cittadini attuali che vivono a Bordighera con la tradizione paesaggistica che risale all’Ottocento, in un periodo in cui Bordighera era visitata da personaggi illustri che hanno immortalato il paesaggio della città nelle loro opere artistiche” - spiega Salvatore Vento parlando della sua inchiesta intitolata “La tradizione paesaggistica a Bordighera tra memoria, storia e futuro”, che è stata presentata nel pomeriggio odierno all’Oratorio della Chiesa Immacolata Concezione (Terrasanta) nella città delle palme alla presenza del sindaco Vittorio Ingenito, del consigliere regionale Enrico Ioculano, dell’assessore Melina Rodà e dei consiglieri comunali Mara Lorenzi e Giuseppe Trucchi.
“La consapevolezza del nostro patrimonio arboreo è fondamentale” - dichiara il sindaco Vittorio Ingenito - “In questo momento a Bordighera ci sono diverse sensibilità e siamo ben lieti di partecipare a questi eventi per avere una piena consapevolezza della nostra storia, del nostro passato e del nostro patrimonio arboreo anche per comprendere quali sono i punti di vista dei cittadini, degli esperti del settore per poter poi sicuramente porre in essere tutte quelle azioni politiche necessarie per poterlo preservare”.
La presentazione dei risultati dell’inchiesta sulla tradizione paesaggistica di Bordighera condotta dal sociologo Salvatore Vento e pubblicati dalla casa editrice genovese Erga edizioni ha attirato un folto pubblico molto attento durante l’incontro promosso dalla storica associazione “Unione culturale democratica”, oggi presieduta da Giorgio Loreti, che ha visto tra i suoi promotori scrittori come Francesco Biamonti e Guido Seborga e numerosi artisti del ponente ligure.
Vento nella sua inchiesta ha analizzato le voci del passato (Claude Monet, Lodovico Winter, Charles Garnier, Francesco Biamonti, Jean Cocteau, Carlo Betocchi, Irene Brin, Edoardo Sanguineti e Raul Zaccari), le voci di oggi (Padre Faustino Kushnir Ofm, Gisella Merello, Giorgio Loreti, Giuseppe Bessone, Isabella Berrino, Gigia Perfetto, Claudio Marchiori, Mara Lorenzi, Marco Balbo, Luca Morreno, Franco Zoccoli, Angela Rossi, Patrizia Menton, Enzo Barnabà, Barbara Borsotto e Mariagrazia Bugnella) a cui ha posto diversi interrogativi (Esiste in città la consapevolezza di questa grande storia di ammirazione paesaggistica della città di Bordighera? Se sì come si manifesta concretamente, nei comportamenti quotidiani dei cittadini? Questa consapevolezza riesce a trasmettersi alle nuove generazioni? La tradizione paesaggistica è ancora un’identità forte che, pur nei profondi mutamenti seguiti nel corso degli anni, può prefigurare un possibile e positivo futuro?) e le proposte, anche dal punto di vista strutturale, da realizzare.
“Ho cercato di intervistare delle persone che vivono a Bordighera e che sono dei cittadini attivi per vedere attraverso loro quale immagine attualmente hanno le persone su questa visione paesaggistica della città in cui vivono. La mini inchiesta sociologica consiste nel rilevare il livello di consapevolezza della tradizione paesaggistica e se questa tradizione può ancora rinnovarsi e svilupparsi oggi e nel futuro” - illustra Salvatore Vento - “E’ un’analisi del rapporto tra passato e presente e quale futuro può prefigurare attraverso il passato e il presente. Se per paesaggio intendiamo uno spazio fisico e mentale storicamente determinato è importante capire sia gli elementi costitutivi che la storia ci ha lasciato, sia i comportamenti umani di oggi, che determineranno il futuro. Coltivare un paesaggio significa essere coinvolti in prima persona nei processi di conservazione e di cambiamento. Ogni generazione, con le sensibilità maturate nel proprio contesto storico, è tenuta a ripetere questo rito di passaggio verso l’età adulta. Il caso di Bordighera è, a tale riguardo, esemplare perché esiste una consolidata storia di amore per il paesaggio, i cui segni sono le rappresentazioni pittoriche, gli scritti, le architetture dei palazzi, l’urbanistica delle strade, i giardini privati, il verde pubblico e le chiese. A tutto ciò si accompagnano i monumenti e le targhe dedicate a personaggi illustri vissuti in città come Charles Garnier, Claude Monet, Edmondo De Amicis, Ludovico Winter, la Regina Margherita di Savoia, Giovanni Ruffini, Pompeo Mariani e Giuseppe Piana. La più rilevante metamorfosi è stata la trasformazione di un villaggio di pescatori in un luogo esteso di balneazione estiva, che si prolunga in tutta la passeggiata a mare e che oggi costituisce la principale fonte d’attrazione turistica. A Bordighera sono stati pubblicati diversi libri sulla storia di coloro che provenienti dall’estero vi hanno vissuto o l’hanno amata. I cicli storico-sociologici più caratterizzanti la sua evoluzione sono quelli tra Ottocento e Novecento e il secolo del dopoguerra, caratterizzato dalla lungimirante azione amministrativa del sindaco Raul Zaccari che sorretto dalla collaborazione di significative personalità di promotori culturali cerca di far vivere la tradizione paesaggistica e la memoria della presenza di storici personaggi nelle nuove condizioni di vita dei cittadini. Oggi, entrati da oltre vent’anni nel XXI secolo, in piena epoca digitale, s’impone la necessità di un ulteriore processo di ripensamento creativo che diventi azione collettiva verso il futuro”.
“E’ importante che si stia per deliberare un nuovo piano regolatore, come annunciato dal sindaco, e incontri come questo devono essere propedeutici a qualsiasi poi scelta finale. Il compito principale di questo incontro è suscitare maggiore consapevolezza nei cittadini attraverso il dialogo. L’importante è che esista un dialogo e che ci siano dei luoghi in cui poter discutere ed è fondamentale che la città o la chiesa mettano a disposizione degli spazi per i confronti" - aggiunge Vento - “Questa è un’iniziativa che non ha nessuno sponsor se non le persone che sono presenti. Non c’è stato nessun mandato di sponsorizzare questa iniziativa. L’unico sponsor gratuito è stato l’Erga edizioni che ha voluto offrire alla città di Bordighera la pubblicazione dell’opuscolo facendo un editing apprezzabile rispetto al testo che avevo presentato“.
I lavori, che sono stati coordinati da Giorgio Loreti, presidente di Ucd e Anpi Bordighera, hanno avuto l’obiettivo di avviare un processo di dialogo costruttivo tra le associazioni e tra tutti i cittadini presenti e sensibili ai temi della valorizzazione del patrimonio paesaggistico. Ai partecipanti è stata consegnata gratuitamente una copia dell’opuscolo presentato.