Oggi gli studenti del Cassini, la nuova corrente e l’associazione Amici del Cassini hanno partecipato alla presentazione del libro “Francesca” di Felice Cavallaro in collaborazione con l’associazione Libera. Ad inaugurare l’incontro è la presentazione della professoressa Turco, ex docente “cassiniana”, e della dirigente del liceo Cassini, lo studente Andrea Guazzoni, presidente della consulta provinciale, ed è poi il prefetto Armando Nanei, che dopo aver annunciato il proprio ritiro previsto per la fine del mese. Lo studente Leonardo Pistocchi, fa leva, con il suo discorso, di tutte le opere letterarie e di tutti gli autori che hanno contribuito nella nella battaglia contro la mafia.
Lo scrittore Felice Cavallaro, classe 1949, ha introdotto libro, pubblicato nel 2022, che racconta della storia di Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone, narrando l’intreccio delle loro vite durante uno dei periodi più oscuri correlati al conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Una storia soffocata perennemente dagli eventi esterni, una vita blindata culminata con la tragedia della strage di Capaci.
Il racconto di Francesca Morvillo è un’occasione per raccontare, a trent’anni dalla strage di Capaci, la realtà dell’Italia di quel tempo, uno sfondo con uno Stato apparentemente assente e in parte colluso. L’incontro vuol essere quindi un omaggio a Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone. Ma il libro “Francesca” Storia di un amore in tempo di guerra scritto da Felice Cavallaro vuole raccontare non “la moglie di…”, bensì una donna magistrato, che ha vissuto nella Palermo della mafia e si è occupata di minori per il tribunale. Lei amava i giovani e se n’è presa cura come magistrato, una delle prime donne magistrato dal momento che questo ruolo è stato aperto alle donne solo nel 1963. Ecco quindi che Francesca è un modello soprattutto per noi giovani che abbiamo un disperato bisogno di persone che ci ispirino e che noi vogliamo imitare, perché vogliamo “essere come loro, fare come loro”. Ma Francesca è anche una donna innamorata che ha lottato per vivere con l’unico grande amore della sua vita, Giovanni Falcone. Ed è quindi un esempio di umanità e fedeltà.
La presenza dell’associazione Libera, coinvolta nell’impegno contro la mafia e la corruzione, e di personalità come Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, vittima nella strage di Capaci, ha permesso di ripercorrere amari attimi legati ai trascorsi di una “città martoriata dalla mafia” e lontani ricordi di una città a omertosa e ridondante di criminalità.