“La pratica sui lavori in via Don Bosco verrà discussa in consiglio comunale”. Lo annuncia il sindaco di Vallecrosia Armando Biasi dopo aver ricevuto una petizione popolare, firmata da 450 abitanti della città della famiglia che hanno chiesto al primo cittadino e alla sua Amministrazione di fermare i lavori di riqualificazione di via Don Bosco che prevedono anche la realizzazione di una pista ciclabile.
“Per scelta ho preferito non dare risposta sabato o domenica perché questa mattina abbiamo avuto una serie di commissioni consiliari e di capigruppo in vista del 14 novembre durante il quale avremo all’ordine del giorno una serie di pratiche per il consiglio comunale” - fa sapere il primo cittadino - “Quando ho letto la petizione abbiamo subito verificato cosa doveva fare il sindaco, in rappresentanza dell’Amministrazione, nei confronti di quei cittadini che hanno raccolto le firme per poter avere dei chiarimenti. Il sindaco ha l’obbligo entro 60 giorni di dare una risposta tecnica”.
“L’Amministrazione dà l’indirizzo ai funzionari che a loro volta diventano i progettisti, i datori dei lavori e il Rup, che sarebbe colui che controlla la corretta procedura dell’indizione e assegnazione dei lavori in termini di gara" - sottolinea il sindaco Biasi - “Il consigliere Perri, che tra l’altro è stato il promotore di questa petizione e che ha cercato di far credere ai cittadini informazioni non perfettamente idonee a quello che poi sono i fatti, nelle varie interpellanze richieste quest’oggi ci ha anche richiesto di inserire all’ordine del giorno questa pratica inerente a via Don Bosco. Essendo una pratica meramente tecnica, di base non aveva i presupposti per essere discussa nella sede del consiglio comunale ma, siccome sono un sindaco che dal primo giorno ha sempre voluto dare trasparenza con incontri pubblici e anche, quando c’era il Covid, con degli incontri via internet, abbiamo acconsentito perché per me, in realtà, la cosa principale è dare l’informazione corretta. Ovviamente non c’è interesse da parte nostra di dover per forza convincere chi non è convinto, ma è fondamentale che il cittadino sia correttamente informato per cui abbiamo deciso, anche se bastava solo una risposta scritta, nel rispetto di tutti i cittadini che meritano da parte del sindaco e dei suoi tecnici la più ampia informazione di quello che sono delle procedure tecniche dei lotti funzionali di appalto, di comunque prendere atto e di portare in consiglio comunale questa pratica perché la disinformazione in questo momento ha avuto la meglio”.
“La mia risposta ottimale non è più quella di rispondere al singolo sui social ma è quella che si fa pubblicamente e visto che il consiglio comunale è registrato, se qualcuno dice delle cose non vere quelle rimangono tali. La mia risposta perciò è quella di accettare di parlare in sede di consiglio comunale di una pratica importante per la città e di rispettare fondamentalmente quei 450 cittadini che hanno bisogno di avere ulteriori informazioni. La mozione popolare è valida da statuto quando il tre per cento del corpo elettorale sottoscrive una petizione per cui, anziché limitarci a dare una semplice risposta scritta, con piacere abbiamo inserito all’ordine del giorno anche la discussione di questa importante tematica affinché il sindaco e i tecnici possano dare le corrette informazioni a tutta la popolazione” - conclude Biasi.