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Attualità | 28 ottobre 2022, 07:21

Sanremo: l'Istituto Ruffini Aicardi punta su agricoltura 4.0, nuovi fondi destinati a tecnologia e automazione

Miglioramento dell'offerta didattica grazie a nuove tecnologie e un collegamento anche con l'indirizzo Alberghiero di Arma di Taggia. Ne abbiamo parlato con la dirigenza dell'Istituto.

All’indirizzo di Agraria dell’Istituto Ruffini Aicardi si fa agricoltura 4.0. Grazie ai fondi Pon Laboratori Green si punta a migliorare gli ambienti didattici rendendoli sostenibili e innovativi, seguendo le linee della transizione ecologica. 

L'Istituto di Sanremo, si doterà di un moderno banco di fertirrigazione computerizzato, in sostituzione del sistema attuale, “… un’importante apparecchiatura munita di contalitri lancia-impulsi che permetterà di attivare il programma di concimazione in funzione alla fase fenologica della coltura in atto, con un notevole risparmio degli apporti idrici e della quantità di macro e microelementi, per un’agricoltura sempre più sostenibile. - spiega Maria Grazia Blanco dirigente dalla scuola - Saranno introdotti scaffali di coltivazione indoor dotati di illuminazione con spettro luminoso natural indoor, una luce ideale per stimolare la crescita delle piante. La struttura sarà dotata di vasche per la subirrigazione, con sistema di recupero dell’acqua”.

Il progetto prevede inoltre la realizzazione di una serra completamente automatizzata, che sarà in grado di regolare al suo interno temperatura ed umidità grazie all’introduzione di sistemi di analisi dei parametri ambientali e di gestione computerizzati. “La domodica sarà in grado di intervenire sui sistemi di raffrescamento e riscaldamento presenti all’interno della serra e gestire gli interventi di irrigazione in funzione di parametri impostati e analizzati direttamente da docenti ed alunni sia in loco che in remoto utilizzando un'applicazione software dedicata. - aggiunge - Si prevede inoltre di introdurre una camera multispettrale che integra 4 spettri (le bande verde, rosso, vicino Infrarosso e red-edge) e il visibile, fornendo i dati calibrati per monitorare la salute e il vigore di tutte le fasi di coltivazione e raccolta, con GPS integrato che permette di georeferenziare le immagini scattate in modo automatico”.

Oltre alle tecniche di coltivazione gli studenti saranno formati sui processi di trasformazione dei prodotti agricoli, attraverso la creazione di un laboratorio di trasformazione agroalimentare attrezzato con strumenti adatti a realizzare i diversi processi, quali la birrificazione, la vinificazione  e produzione di olio extra vergine di oliva. “Sarà possibile approfondire  gli aspetti relativi alla chimica degli alimenti di origine agricola, eseguendo analisi,  a partire dalle materie prime per arrivare al prodotto finale dopo la trasformazione” - sottolinea.

Un discorso che si collega alle attività presso l’Istituto Alberghiero. La scuola di Arma di Taggia ha beneficiato di una parte residuale dei fondi europei per allestire un Food Lab Security &  Sustainability. 

“L’obiettivo è di innovare la didattica delle discipline che gravitano attorno al settore dell’Alimentazione. Grazie a nuovi strumenti tecnologici potremo migliorare l’operatività e quindi la formazione su aspetti scientifici, giuridici ed economi, in particolare per quel che riguarda la ‘circular economy’. - precisa la dirigente dell'Istituto Ruffini Aicardi - Ambiti che fortemente connessi alle preparazioni alimentari dove il nostro istituto sensibilizza, educa e istruisce gli allievi su un’alimentazione che sia sicura e sostenibile”.

Gli aspetti chimico-biologici degli alimenti, gli adempimenti conseguenti alla produzione normativa di stampo europeo finalizzata a garantire la “sicurezza” del consumatore e l’analisi dell’impatto che le attività tipiche della filiera agroalimentare generano in termini di sostenibilità ambientale, sono alcune delle nuove linee didattiche che saranno approfondite attraverso il miglioramento dei laboratori ma non solo. “Oggi c’è l’esigenza di formare professionisti e cittadini che siano competenti e consapevoli. Per questo diventa fondamentale estendere la didattica laboratoriale ai processi alla base della produzione e del consumo alimentare sicuro e responsabile, integrando la didattica tradizionale" - commenta.

"Gli studenti sono così in grado di analizzare il contenuto dei macronutrienti presenti nelle varie preparazioni, in collegamento di filiera con i laboratori del ramo agrario che svolgono la stessa analisi sulle materie prime impiegate nei processi produttivi. Così come si guarda con attenzione al recupero degli scarti agroalimentari e all’allungamento della shelf life, attraverso processi chimico-tecnologici. Processi che mettono in sinergia i due indirizzi migliorando la conoscenza a più livelli dei nostri studenti nelle varie fasi dalla coltivazione fino all’arrivo in tavola” - conclude Maria Grazia Blanco dall’Istituto Ruffini Aicardi.

Stefano Michero

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