Attualità - 28 ottobre 2022, 17:06

Dopo l'annullamento del TAR, AudioCoop "Venga rifatto il bando per Casa Sanremo"

"Ciò offrirebbe una maggiore chiarezza e trasparenza cosi come si chiede di mettere a bando tutti gli altri spazi che vi sono tra gli eventi off nella Città di Sanremo e gestiti direttamente e/o indirettamente per l’assegnazione degli spazi dall’Amministrazione Comunale".

AudioCoop, il coordinamento di 250 editori e produttori discografici indipendenti chiede che il bando per Casa Sanremo venga rifatto. La richiesta nasce dalla decisione del Tar della Liguria che ha accolto il ricorso contro l’annullamento del primo bando per la gestione del Palafiori (storica sede di Casa Sanremo durante la settimana della kermesse canora matuziana ndr), presentato dalla Abc Srl, mandataria dell’Ati che vede anche la Calvini Light Equipment Service.

 

 

"Va rifatto da capo ripermettendo a tutti di partecipare visti i difetti segnalati dalla stampa e dagli organi istituzionali. Ciò offrirebbe una maggiore chiarezza e trasparenza cosi come si chiede di mettere a bando tutti gli altri spazi che vi sono tra gli eventi off nella Città di Sanremo e gestiti direttamente e/o indirettamente per l’assegnazione degli spazi dall’Amministrazione Comunale. Sarebbe una ventata di novità e trasparenza in questo anno di ripartenza totale" - affermano in una nota da AudioCoop.

 

"Inoltre, Si ricorda, anche in chiave europea, dopo la puntata di Striscia la notizia  su Canale 5 con “Rai Scoglio 24”, la rubrica di Pinuccio che segnala che  il Festival di Sanremo dovrebbe essere assegnato con un bando a cui potrebbero partecipare tutte le emittenti interessate, AudioCoop conferma il suo interesse verso tale proposta che potrebbe aprire nuovi scenari di maggiore pluralità e trasparenza in ambito mediatico e musicale. Tutto, infatti, nasce dalla richiesta dell’Afi – l’Associazione Fonografici italiani – al Comune di Sanremo per avere in visione alcuni documenti sulla kermesse musicale. Istanza negata, che spinge l’Afi a fare ricorso al Tar, il tribunale amministrativo locale, che si pronuncia emettendo una sentenza importante" - aggiungono.

 

"Per la prima volta il tribunale amministrativo ha aperto alla possibilità di vedere gli atti del Festival della canzone italiana - spiega l’avvocato Fabio dell’Aversana, presidente Siedas (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo) - Pur non pronunciandosi direttamente sulla possibilità dell’ente comunale di mettere a bando la gestione del Festival, perché non era quello l’oggetto del giudizio, mette in chiaro una serie di principi che potrebbero essere richiamati per sostenere questa eventualità".


"L’inviato di Striscia lancia così un appello a tutte le emittenti: 'Perché non chiedete che il Festival sia assegnato con un bando aperto a tutti?'. Sulla base di tale appello AudioCoop aderisce, per una sempre maggiore trasparenza e apertura e per una sempre maggiore opportunità per gli artisti indipendenti ed emergenti, e appoggia la richiesta di Afi e Siedas di cui si è fatta portavoce Striscia la Notizia ampliando l’appello a fare si che tale bando si spacchetti tra tv, digitali terrestri e satellitari, radio e web coinvolgendo cosi magari emittenti diverse e ampliando le opportunità per un Festival di Sanremo futuro aperto a tutti i media e a tutte le musiche che si producono in Italia" - concludono da AudioCoop.


C.S.