Nuovo passo avanti per il piano delle antenne stilato dal Comune di Sanremo in seguito alle proteste dei cittadini per la nascita di nuovi impianti 5G in città, specie nelle zone collinari.
La scorsa primavera sono nati sul territorio diversi comitati che hanno portato all’attenzione dell’amministrazione i lavori iniziati in tutta fretta per la realizzazione di nuovi tralicci da parte di alcune compagnie telefoniche. Per il Comune non è stato facile arginarne la creazione siccome una norma nazionale equipara le antenne alle altre infrastrutture prioritarie. Ma gli uffici di palazzo Bellevue sono riusciti a ottenere una sospensiva di otto mesi che, di fatto, blocca la nascita di nuove antenne, ma nulla può in merito a quelle già esistenti.
Per mettere in pratica la sospensiva serviva una variante al Piano Urbanistico Comunale, pratica che la Seconda Commissione, presieduta dal consigliere Umberto Bellini, ha approvato oggi all’unanimità passando quindi l’ultima parola al prossimo consiglio comunale.
“Stiamo concludendo l’aggiornamento al PUC, l’amministrazione vuole governare il fenomeno della collocazione delle antenne della telefonia e ne ha sospeso l’installazione di nuove antenne per otto mesi e individuare delle nuove scelte che siano a tutela del paesaggio e dei cittadini a tutela della nostra città da un punto di vista paesistico e ambientale - ha dichiarato in seconda commissione l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Donzella - per quelle che sono le pratiche in itinere si è stabilito che ci fossero istanze per la messa in opera di antenne in un’area che ha già tralicci o che si recuperassero quelli già esistenti. Si devono privilegiare i territori comunali per non andare a pregiudicare siti dei privati che potrebbero avere un pregiudizio panoramico e visivo. Ci sono poi delle aree sensibili come le scuole, gli ospedali, gli ambulatori, le sedi di pregio o immobili con vincoli”.
“Chiederemo che ogni anno l’amministrazione possa avere la pianificazione del gestore per poter intervenire in modo anticipato e preventivo nel momento in cui non ci fosse corrispondenza tra l’attività dell’amministrazione e le scelte che potrebbero essere fatte - ha concluso Donzella nella propria relazione - c’è una normativa superiore che tende a favorire la collocazione delle antenne, dovremo fare in modo di non subire le scelte ma di governare nell’ottica del bene comune con scelte che limitino al minimo la collocazione e che allo stesso tempo garantiscano una copertura”.
“Noi voteremo questa pratica perché è un atto dovuto e tardivo da parte di questa amministrazione - ha risposto il consigliere comunale Andrea Artioli - era il maggio del 2018 e il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno nel quale si imponeva all’amministrazione di predisporre un piano delle antenne con verifiche annuali. Lei, assessore Donzella, è stato in ritardo rispetto all’ogd del 2018. State facendo il minimo sindacale. Una scorciatoia per salvare la faccia di questa amministrazione e dell’incapacità di questo assessorato”.
“Anche io ritengo sia grave che chi è venuto prima di Donzella non gli abbia passato le carte - ha aggiunto il consigliere Luca Lombardi - è normale che gli ordini del giorno debbano avere uno sviluppo. Ci rendiamo conto che questa amministrazione ha preso atto di questo odg ad aprile quando si è costituito il primo comitato. Oggi approviamo la variante al PUC che va a chiudere la stalla quando alcuni buoi sono già scappati, quelli che si sono mossi per primi forse potranno solo aiutare gli altri”.
All’incontro hanno presenziato anche alcuni rappresentanti dei residenti e dei comitati sorti negli ultimi mesi i quali continuano a manifestare la loro preoccupazione per il futuro a sospensiva scaduta e per la mancata retroattività della norma che non può quindi bloccare la antenne già costruite.
“Siamo estremamente soddisfatti anche se beffati e danneggiati, peccato che siamo partiti il 4 aprile con un basamento e ci troviamo ora con un traliccio con un numero notevole di staffe - hanno dichiarato - perché non vengono considerati obiettivi sensibili anche le case delle famiglie”. Problemi sono stati evidenziati anche in merito alle modalità di rilievo delle onde elettromagnetiche da parte di Arpal.
“I lavori per la redazione del piano sono in corso - ha concluso Giambattista Miceli, ingegnere del Comune di Sanremo - non ci aspettiamo che il piano vada a vietare l’installazione di impianti, ma dovrà limitarsi a salvaguardare i siti sensibili e limitarne l’inserimento sul territorio”.
La parola, ora, passa al consiglio comunale. Poi non resterà che attendere la scadenza degli otto mesi per conoscere l’effettiva potenzialità del piano
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