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Eventi | 22 ottobre 2022, 17:21

A Claudio Baglioni il Premio Tenco 2022: “Pensavo che non me l'avrebbero mai dato perché ho inciuciato con il Festival”

Questa sera l’esibizione sul palco dell’Ariston per il gran finale della 45ª edizione

Claudio Baglioni

Claudio Baglioni

La serata finale del 45° Premio Tenco incoronerà Claudio Baglioni con il riconoscimento della rassegna a una firma storica della canzone italiana.
Di raffinata scrittura musicale, Claudio Baglioni sin dalla fine degli anni Sessanta ricerca attraverso la canzone quell’attimo di eterno che tramite l’arte sappia descrivere la vita, per “battere il tempo a tempo di musica” - così si legge sulla motivazione del Premio Tenco - ha cantato le storie minime che sono di tutti e i grandi temi dell’uomo, quando con la sua Trilogia dei colori ha cercato risposte a domande universali. Suo il disco italiano più venduto di sempre (“La vita è adesso”), sua la canzone del secolo (“Questo piccolo grande amore”), e una ricerca continua nei live, fino all’evento totale al Teatro dell’Opera di Roma. Suo il ponte umano costruito con O’Scia’, a Lampedusa, lì dove serve essere presenti, dove la musica si fa canto, fiato, afflato, reale mano tesa verso l’altro”.

Baglioni al Tenco fa da trait d'union tra la rassegna della canzone d’autore e il mondo ‘pop’ del Festival di Sanremo che ha vissuto sia in veste di concorrente che di direttore artistico per due edizioni nel 2018 e nel 2019.

È un momento bellissimo che chiude una storia iniziata quando 42 anni fa, avevo appena iniziato a lavorare per Linus e ho chiesto un autografo per mia nipote in cambio di un disegno - così Sergio Staino, presidente del Club Tenco, ha introdotto l’ospite della serata - sono contentissimo di avere qui Claudio, penso che al di là di polemiche e discussioni sia un grande onore avere ospite un grande artista. E dico ‘grande artista’ non solo dal punto di vista musicale ma anche letterario e intellettuale. Quando si è ipotizzata la sua presenza qualcuno ha storto un po’ la bocca, ma la maggioranza ha detto sì”.

Ho incontrato Tenco una sola volta, al bar della RCA nell'inverno del '67, lo ricordo silenzioso al bar, probabilmente malinconico come era il suo modo di guardare il mondo - ha esordito Baglioni in conferenza stampa a poche ore dall’esibizione all’Ariston - non l'ho mai conosciuto, sono un suo fan e lo considero insieme a Umberto Bindi il musicista di quegli anni. Pensavo di non riuscire più a venire a Sanremo per il Tenco visto che ho inciuciato con il Festival. Mi ricordo di Luigi nel '67 quando cantò “Ciao amore ciao” che forse non era la migliore delle sue canzoni, ma in famiglia davamo i voti ai cantanti e quella volta ci trovammo d'accordo che forse era la canzone migliore di quel Festival. Trovo sacrosanto che ci fosse una divisione tra canzone d'autore impegnata e canzone pop, non è vero che è tutto uguale. Siamo diventati tutti uguali e non è vero, ci sono delle distinzioni ed è corretto che ci sia una distanza tra artisti. Non ho mai pensato di arrivare al conseguimento di un premio così ma trovo che sia un premio alla carriera ed è un segno positivo che arrivi molto tardi perché vuol dire che la carriera è ancora in esistere. C'è stata una fretta di etichettare che forse era dovuta a una voglia di cambiare il mondo nata alla fine degli anni '60. C'erano i militanti e chi non lo era. Pensavo che non essendo stato un incendiario ora non devo essere un pompiere. Apprezzo il Premio Tenco anche se elitario, penso che si giusto. Anche il Festival di Sanremo iniziò così, mi ero nominato prima direttore e po dirottatore artistico di un Festival fortemente musicale e non fenomenistico. Sono usciti fuori dei bei personaggi. Sono state due edizioni che hanno rotto un certo rituale e mi sembra che sia continuata”.

Spero che ci sia una cabina di regia matura e che si abbassassero i toni ad esempio iniziando a parlare di minoranza e non di opposizione - ha poi dichiarato Baglioni in merito alla formazione del nuovo governo - non credo che i margini non siano ampi, credo che il governo sia mondiale. Come artista non ho grandi richieste, spero in una legge strutturale per la musica per le persone che ci lavorano. Non ho un giudizio, ma è un fatto storico e penso che non ci si immaginasse un governo così schierato”.

Da 20 anni faccio parte di questa squadra, sono molto contento perché chi ama la musica deve stare dietro ai cambiamenti - ha chiosato Stefano Senardi per il direttivo del Club Tenco - come ha detto Claudio questo era un passaggio obbligato che penso avremmo dovuto fare anni fa. Avere Marracash in apertura e Baglioni in chiusura mi rende felice”.

Claudio Baglioni
Cinquant’anni di grande musica, grandi emozioni, grandi successi discografici, grandi concerti. Claudio Baglioni è l’uomo dei record: più di sessanta milioni di copie vendute, in dodici album registrati dal vivo e diciassette in studio, tra i quali, l’album più venduto di sempre: “La vita è adesso (Il sogno è sempre)”. Primo a dare il via alla stagione dei concerti nei grandi stadi, nell’estate del ’98, fa registrare il tutto esaurito allo stadio Olimpico di Roma, nelle due date del tour “Da me a te”, con oltre 150mila spettatori. Dopo la pubblicazione del primo singolo di successo (Una favola blu/Signora Lia, 1969), firma decine di hit indimenticabili - come “Questo piccolo grande amore”, “E tu”, “Sabato pomeriggio”, “E tu come stai?”, “Strada Facendo”, “Avrai”, “La vita è adesso”, “Mille giorni di te e di me”, “Mal d’amore”, “Dodici note” – imponendosi come uno degli autori/interpreti di maggior successo della storia della musica popolare italiana. Direttore artistico e presentatore di due fortunatissime edizioni del Festival di Sanremo (2018-2019), nell’estate 2022 - con “Dodici Note - tutti su!” - diviene il primo artista pop ad aprire la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla e il primo a esibirsi su quel palco per dodici, trionfali, serate.

Pietro Zampedroni

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