Il rapporto tra videogaming e sport è oggi una realtà florida e in salute, che ambisce con ottime ragioni a venire definitivamente consacrata con il suo ingresso stabile nel panorama olimpico. Lo scenario odierno, effettivamente, restituisce un contesto estremamente variegato: gli eSport si allargano dai videogiochi classici, giunti a vantare importantissimi tornei internazionali con sponsorizzazioni di primo piano, ai più iconici simulatori di sport, piattaforma privilegiata dalle società sportive che ormai competono anche in digitale. I videogiocatori di alto profilo, dal canto loro, sono paragonabili ad atleti ed entrano a pieno titolo nell’organigramma sportivo della società. Ma che il binomio sport e videogiochi sia particolarmente felice non è certo novità dell’ultima ora, anzi: sin dagli esordi la storia del videogioco è costellata di titoli sportivi, un filone che ha prodotto una mole sterminata di titoli tra i quali, per un motivo o per l’altro, si segnalano delle vere e proprie icone.
Se i simulatori di calcio sono un appuntamento annuale per milioni di appassionati, con titoli storici come FIFA e Pro Evolution Soccer a contendersi il mercato degli ultimi vent’anni, nel 2005 fu proprio Electronic Arts a pensare di variare la propria offerta affiancando al classico simulatore un titolo decisamente particolare. Erano anni dove nel calcio era fortemente sottolineato l’aspetto spettacolare, con giocatori iconici soprattutto per le loro mosse: non a caso, pochi anni prima Nike aveva lanciato una campagna pubblicitaria travolgente con la serie di spot The Secret Tournament e l’esaltazione di calciatori funambolici come Ronaldinho. Insomma, tempi maturi per un titolo come FIFA Street. Uscito nel 2005, il titolo proponeva alcune nazionali, scelte per via di calciatori particolarmente iconici, che si affrontavano in partite 4 contro 4 giocate in vicoli e stradine. Nessuna regola, nessun arbitro, una forte propensione a mosse speciali e ad effetto in grado di aumentare il punteggio: un titolo che puntava a far giocare campioni affermati come se fossero ancora ragazzini in strada. Il buon successo ne determinò sia sequel che un reboot nel 2012.
Negli stessi anni cominciavano ad affacciarsi al contesto sportivo, grazie soprattutto alla copertura mediatica ad essi garantita da numerosi programmi e canali specializzati, alcuni giochi da casinò; fra questi non poteva mancare il blackjack, la cui veste digitale moderna, che lo rende il protagonista di punta sui siti specializzati, affonda le sue radici in tempi non sospetti. Era infatti il principale protagonista di Hard Rock Casino, titolo del 2003 che contò seguiti fino al 2007: come suggerito dal nome, la serie si appoggiava al noto brand Hard Rock per portare su console un tipico intrattenimento da casinò come il blackjack. Se questo oggi riveste ancora un ruolo di primo piano in rete, larga parte del merito va riconosciuta proprio ai primi titoli che decisero di trattarlo sotto una veste videoludica: in effetti la poca longevità della serie Hard Rock è da ricondurre proprio al successo in rete di blackjack e altri intrattenimenti, la cui versione offline risulta certamente meno coinvolgente.
Precedente, ma solo di pochi anni, è invece un altro titolo approdato inizialmente in sala giochi: era il 1997, e alla Sega pensarono di rendere in termini videoludici nientemeno che la pesca sportiva. Approdò così sui cabinati, seguito l’anno successivo da una versione per la console domestica Dreamcast, Sega Bass Fishing, un simulatore di pesca caratterizzato da un approccio arcade e sfide a tempo in vari livelli, completati i quali si veniva ricompensati con una boss fight contro un pesce particolarmente ostico da catturare. Merita menzione la soluzione hardware comparsa nelle sale giochi: i cabinati erano dotati del Sega Fishing Controller, un controller a forma di canna da pesca. Il titolo si rivelò un discreto successo, tanto che negli anni si seguirono versioni aggiornate comprensive di multiplayer per Play Station 2 e 3, Xbox 360, Windows e Nintendo Wii.
Infine, proprio a proposito di Nintendo Wii, impossibile non citare il titolo che ha ridefinito l’idea di videogioco sportivo: la suite Wii Sports, studiata come prodotto di lancio della console. Era il 2006, e Nintendo lanciò sul mercato uno dei primi controller davvero popolari in grado di registrare il movimento del videogiocatore: inevitabile che tale funzione venisse sfruttata in ambito sportivo. Inserendo discipline come bowling, tennis, boxe e baseball il titolo è rapidamente diventato uno dei più apprezzati videogiochi sportivi di sempre, risultando oggi il quarto videogioco più venduto di sempre dopo GTA V, Minecraft e Tetris. Anni dopo, secondo Nintendo, le odierne vendite di Switch Sport sono conseguenza dell’enorme successo della suite originale per Wii.